Cronaca

Polemiche per la Venere della campagna del Ministero del Turismo: cosa sta succedendo?

Dal momento in cui il Ministero del Turismo ha presentato la Venere di Botticelli come volto per la campagna Italia – Open to Meraviglia, sono nate molte polemiche: ecco cosa sta succedendo.

Polemiche per la Venere della campagna del Ministero del Turismo

L’eterna Venere di Botticelli è stata utilizzata per una nuova campagna internazionale di promozione delle bellezze italiche del Ministero del Turismo. La Venere è stata immortalata in diversi luoghi del nostro Paese, mentre fa un giro in Vespa o mentre mangia una pizza.

Fin dal primo momento la scelta del Ministero del Turismo ha sollevato non poche polemiche: passando per stereotipi e banalità. Tra le prime reazioni, spicca quella di Vittorio Sgarbi, che ha affermato: “È una roba da Ferragni”.

Anche Chiara Ferragni ha avuto da ridire e ha fatto notare le grandi similitudini con le sue foto e il suo stile. La Ferragni tramite una Storia su Instagram ha affermato: “Nel giugno 2020 mi era stato chiesto di essere il volto di una campana ministeriale per promuovere il nostro Paese nel mondo. Avevo accettato a patto di poterlo fare gratuitamente e svelando il segreto della pizza che si rigenera“.

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Confronto tra la Venere influencer e Chiara Ferragni

La Venere influencer

La Venere è stata ritratta in minigonna di jeans mentre fa un giro in Vespa oppure mentre mangia una pizza. Ma anche, al Colosseo o in riva al mare o ancora tra i vicoli di un piccolo borgo. Una delle donne più conosciute al momento e delle creazioni artistiche più amate diventa la protagonista della nuova campagna internazionale di promozione turistica del ministero del Turismo ed Enit.

“Open to meraviglia” è il claim pensato per questa campagna – nata da un’idea del gruppo Armando Testa – che si compone di un video promozionale, di una campagna affissione e di una virtual influencer. Verrà creato anche un profilo Instagram venereitalia23, un sito Italia.it e altre piattaforme social. Il totale dell’investimento previsto da Enit è di nove milioni di euro.

“Italianizzare” senza eliminare l’inglese

Ai più acuti non è sfuggita una grande contraddizione: il mix di parole inglesi e italiane. Una grande contraddizione per un governo che vuole “italianizzare” le parole inglesi (ormai di uso comune). La campagna pubblicitaria propone uno slogan metà in italiano e metà in inglese: Open to Meraviglia.

Le reazioni

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenuto a Un giorno da pecora su Rai Radio 1, ha spiegato che ha trovato la visione proposta un po’ macchiettistica: “A me non è piaciuta molto. Ho detto alla ministra Daniela Santanché di incontrarci, secondo me si può promuovere Firenze e l’Italia in modo meno scontato e banale“.

Per Oliviero Toscani “è il classico esempio di campagna che vuole piacere a tutti e non piace a nessuno. Una serie di banalità messe insieme, la Venere, la Ferragni. Tutto ciò che cerca il consenso crea mediocrità, e questo ne è un esempio: per cercare il consenso hanno creato mediocrità“.

Gli errori del video

Il regista Massimiliano Milic, della Terroir Film, è stato tra i primi a notare un evidente errore presente nel video, che dovrebbe pubblicizzare le bellezze italiane. Il regista ha notato subito che la scena girata in una cantina e che vede un gruppo di ragazzi degustare del vino, in realtà è stata girata in Slovenia. Nel post si legge:

“Sapete come il Ministero del Turismo italiano ha deciso di rilanciare il Made in Italy? Con un bel video di riprese stock di una cantina di vino della Slovenia spacciate per immagini dell’Italia. E sapete quanto costa un abbonamento annuale dall’archivio stock (Artgrid), che è prevalente in questo video promozionale, da cui è stata presa questa immagine? 600 dollari. E sapete quant’è costata questa campagna promozionale? 9 milioni di euro. P.s. i vini del vignaiolo Vina Cotar sono buonissimi, andate a provarli. La cantina slovena è a venti minuti di auto da Trieste e l’Italia! W la Mitteleuropa, w l’Europa e abbattiamo questi confini!”.

Costi elevati per immagini comprate a poco prezzo e in stock

Sempre su Facebook, i due co-portavoce di Europa verde e deputati di Alleanza verdi e sinistra, Angelo Bonelli e Eleonora Evi, hanno scritto: “La campagna promossa dal ministero del Turismo guidato da Daniela Santanchè non solo sta facendo discutere per il concept di dubbio gusto, ma anche per la qualità del prodotto. Una campagna costata 9 milioni di euro, soldi dei cittadini italiani che si vedranno rappresentanti all’estero in maniera stereotipata e con un design tutto tranne che allettante“.

E continuano: “Guardando attentamente il video ‘Italia, Open to meraviglia’, notiamo in prima battuta una scena di degustazione video non ambientata in Italia ma in Slovenia. Successivamente quando ci viene presentata la Venere di Botticelli come una giovane influencer, spiccano diversi fotomontaggi della stessa su immagini stock, foto che spesso non costano più di una centinaia di euro. È possibile che una campagna internazionale per promuovere il turismo italiano sia di così bassa qualità, come se fosse stata affidata ad uno stagista qualsiasi e non ad una agenzia rinomata ? Più che ‘Open to meraviglia’ questo ministero del Turismo ci sembra #OpenToSpreco dei soldi dei cittadini“.

La replica

La ministra del Turismo scrive: “Brutta l’ignoranza ma la malafede ancora di più #italiaopentomeraviglia è il claim della campagna non un sito. Il nostro sito è https://t.co/fn2oPExuFO (presente infatti su tutti i manifesti che saranno affissi all’estero) ed il suo volto è #venereitalia23“.

Daniela Santanché ha aggiunto: “Riguardo ai meme che circolano in rete mi sono fatta una risata. Ho scelto consapevolmente la Venere di Botticelli, un’icona conosciuta in tutto il mondo e simbolo della nostra italianità. È evidente che non la potevamo proporre nella campagna così com’è dipinta, perché uno degli obiettivi di questa campagna internazionale è quello di avvicinare i giovani, abbiamo quindi utilizzato strumenti e linguaggi a loro vicini“.

La ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini al Salone del Mobile di Milano ai cronisti ha detto: “L’importante è che in Italia vengano tanti turisti e che sia un turismo per tutti, di qualità, per famiglie, un turismo d’arte ed enogastronomico. Questa è la cosa importante, lascerei le polemiche da parte“.

Ha poi concluso: “Ognuno può avere la sua opinione ma quello che noi vogliamo adesso è incrementare il nostro sistema Paese in ogni modo possibile“.

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