Economia

La Manovra 2022 è legge, via libera della Camera con 355 sì | Tutte le misure

La Manovra 2022 diventa legge. È arrivato il via libera della Camera dei deputati alla legge di bilancio con 355 voti favorevoli

La Manovra 2022 diventa legge. È arrivato il via libera della Camera dei deputati alla legge di bilancio con 355 voti favorevoli e 45 contrari. La Manovra diventa quindi legge in seconda lettura a Montecitorio senza modifiche rispetto al testo che era stato licenziato dal Senato la settimana precedente. Vediamo insieme tutte le misure.


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Manovra 2022 è legge: tutte le misure

 

Come annunciato da diversi mesi, il punto centrale della legge di Bilancio 2022 è il taglio delle tasse. In particolare viene tagliata l’Irpef (cioè la tassa sui redditi delle persone fisiche) con una modifica sugli scaglioni di reddito. Nel 2022 chi guadagna tra i 15.000 e i 50.000 euro risparmierà tra il 2 e il 3 per cento, mentre chi guadagna oltre i 50.000 euro verrà incluso nello scaglione più alto (che prima invece iniziava a 75.000 euro) e dovrà pagare il 43%.

È poi previsto l’abbandono dell’Irap (cioè la tassa regionale sulle attività produttive), che a oggi colpisce quasi un milione di partite Iva in tutta Italia. Accanto a ciò, il testo prevede uno sconto dei contributi previdenziali per i dipendenti che guadagnano fino a 2.692 euro lordi al mese nonché un sostegno economico per i lavoratori con contratto di lavoro a tempo parziale ciclico verticale.

A sorpresa il cosiddetto Superbonus viene garantito per tutto il 2022 sulle case unifamiliari. Viene dunque archiviata l’idea di porre tetti Isee e altre limitazioni, mentre resta il vincolo di avanzamento dei lavori del 30% al 30 giugno 2022. Per i comuni colpiti da un sisma il Superbonus è prorogato al 2025. Stanziati i fondi per altri bonus, da quello idrico a quello per i diciottenni.

La Manovra prevede anche un bonus affitti per i giovani, la proroga delle cartelle esattoriali, aiuti per le famiglie sia per le spese di casa che per il rincaro delle bollette, sostegni al turismo e alle politiche attive per i giovani nonché un esonero per le mamme lavoratrici. Per il 2022 è infatti prevista una sperimentazione che consente l’esonero del 50% nel versamento dei contributi previdenziali per le neomamme lavoratrici. L’esonero riguarda solo le dipendenti del settore privato e vale al massimo per un anno a partire dalla data del rientro al lavoro.

Aumentano poi i fondi per la sanità, con 4 miliardi di euro aggiuntivi tra fondo sanitario e fondi per i vaccini. Anche la ricerca vedrà un incremento di budget pari a 400 milioni di euro. La manovra prevede poi 90 milioni di euro per il personale dei pronto soccorso e 1,8 miliardi di euro per l’acquisto dei vaccini anti-Covid. 

La novità sul reddito di cittadinanza

Dopo un anno di polemiche arriva una novità sul reddito di cittadinanza. A partire dal primo gennaio 2022 si perderanno 5 euro al mese col primo rifiuto di una proposta di lavoro e si perderà del tutto il sussidio al secondo rifiuto (attualmente si perde al terzo).

Cosa manca nel testo

Nella Manovra non c’è traccia della tanto attesa riforma del sistema previdenziale. Già alla fine di ottobre si era parlato di quota 102 e del superamento della legge Fornero. Ma nella legge di Bilancio appena approvata sono previste solo alcune proroghe delle misure di flessibilità in uscita, come Opzione Donna e Ape sociale. Il passaggio da quota 100 a 102 c’è ma durerà solamente un anno.

Inoltre, è saltato il bonus psicologo, che avrebbe dovuto sostenere economicamente chi intraprende un percorso di terapia in ambito sanitario, sociale o scolastico. La decisione ha sollevato varie polemiche, prime fra tutte quella del presidente del consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi David Lazzari, che ha bollato la decisione come “un grave errore” dal momento che “la psicologia non deve essere un lusso per pochi”.

Secondo Rino Di Meglio, coordinatore nazionale del sindacato dei docenti scolastici Gilda degli insegnanti, il testo è “estremamente deludente” e dimostra “la totale mancanza di volontà politica di investire nella scuola”. Il riferimento è sia alla mancanza di soldi per colmare il gap retributivo tra gli insegnanti e gli altri dipendenti pubblici sia all’assenza di indicazioni relative al nuovo contratto che dovrebbe partire dal primo gennaio 2022. “Non possiamo che rispondere continuando la mobilitazione” ha detto Di Meglio.

Protesta poi il mondo del no profit e dellassistenza. Le realtà no profit si sono viste negare la riduzione dell’Irap (concessa al profit). Sono previsti poi solo 15 milioni di euro aggiuntivi ai 100 milioni già stanziati per i servizi domiciliari sociali erogati agli anziani non autosufficienti a fronte dei 300 richiesti.

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