Cronaca

Allarme coronavirus, in molti tornano dalle zone rosse ma non lo comunicano: le segnalazioni

Allarme coronavirus, in molti tornano dalle zone rosse ma non lo comunicano: le segnalazioni girano ormai ovunque. Si teme per una “caccia alle streghe”.

Coronavirus in Italia: attenti ai furbetti

La psicosi coronavirus ha ormai preso il sopravvento in Italia, specialmente per il numero di contagi confermato e per il fatto che il covid 19 è arrivato in diverse regioni del Paese. Tanti comuni hanno firmato le ordinanze con le quali obbligano i loro cittadini, in particolare quelli provenienti dalla zone rosse del Nord, di segnalare il loro rientro ai Comuni di riferimento, all’Asl e di contattare il numero verde per eventuali controlli. Eppure c’è qualcuno che non avrebbe rispettato tale obbligo.

C’è chi è tornato dalle zone rosse. I controlli?

Sono tante le segnalazioni, anche sui social network, di soggetti provenienti dai focolai evitando intenzionalmente di sottoporsi ai controlli. Ci sono persone tornate dal lodigiano e da Cremona che sono tornate nelle proprie città facendo finta di nulla. In alcuni casi qualcuno sembrerebbe propenso a infischiarsene altamente delle raccomandazioni da parte delle istituzioni.

Le raccomandazioni sono sempre le stesse, al fine di garantire la sicurezza della salute pubblica. Chi è reduce da viaggi da città o paesi dove imperversa il virus cinese deve seguire le indicazioni del Ministero della Salute e rispettare le ordinanze delle amministrazioni comunali. Ne va sia della salute propria sia della saluti di chi ci sta intorno.

Rischi

Tale particolare è importante per evitare troppi malumori e dicerie per le strade delle città d’Italia: inutile generare pericolose cacce alle streghe quando le percentuali di coronavirus risultano ancora molto basse sia per numero di contagi sia per numero di vittime. Chi non si fosse ancora sottoposto a controlli o non avesse avvisato le istituzioni del rientro dalle aree infette è invitato a rimediare.

L’altra faccia della medaglia

Tuttavia, c’è chi è tornato a casa dopo aver contattato chi di dover. Alcune persone sono tornate dal nord prima del contagio o seguendo le normali procedure di comunicazione. In Veneto ad esempio, i responsabili sanitari hanno dato via libera ad alcuni utenti, dato che non ci sono stati casi di contagi (o sospetti tali) in alcuni territori della regione.

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