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Assegno Unico 2023: cosa prevede la Finanziaria

L'obiettivo dichiarato in campagna elettorale: raddoppiare gli importi

Nel Consiglio dei Ministri tra le politiche per la famiglia si è parlato dell’Assegno Unico per il 2023. Quali sono le modiche apportate dal Governo Meloni.

Quali sono le modifiche dell’Assegno Unico per il 2023

Il Cdm, ieri 21 novembre, ha proposto un aumento dell’Assegno Unico per l’anno 2023. Il testo ora dovrà passare al vaglio delle Camere che ovviamente potranno emendarlo. Se le misure adottate dall’esecutivo saranno confermate, nel 2023 l’importo dovrebbe essere maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli.

Per la misura sono stati stanziati 610 milioni di euro. Nell’ambito delle misure relative all’assegno unico, ha poi puntualizzato la presidente del consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa, “abbiamo reso strutturale la maggiorazione per i figli disabili“, una “misura che può sembrare scontata” e che invece era transitoria. “Credo sia fondamentale“, ha aggiunto la premier, mettere in campo aiuti per “i bimbi disabili“.

Cosa cambierà dal 2023

Dal 2023 verrà introdotta una maggiorazione del 50% per tutte le famiglie, non solo per quelle con tre figli o più, ma solo per il primo anno di durata dell’assegno. Con le modifiche apportate, quindi, l’assegno minimo (5a euro) subirà una maggiorazione di 25 euro. In questo modo si passerà da 50 a 75 euro. Quello massimo, invece,  si attesterà a 262,5 euro, con un aumento di 87,5 euro.

Ci sarà poi un’ulteriore maggiorazione del 50% per le famiglie con tre figli o più che avrà una durata di tre anni.

“L’assegno unico – ha confermato Meloni in conferenza stampa – viene aumentato del 50% a tutti per il primo anno di vita del bambino, del 50% per tre anni per le famiglie numerose”.

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