Autocertificazione Canone Rai: il modulo di esenzione

Qui è possibile trovare il modulo autocertificazione per esenzione canone Rai da compilare e stampare. Si tratta di un modello da utilizzare per ottenere l’esenzione, e quindi non pagarlo, dal canone Rai.

Modello Autocertificazione esenzione Canone Rai

Il canone televisivo italiano, conosciuto come canone Rai, risulta essere un’imposta sulla detenzione di apparecchiature abilitate alla ricezione di radioaudizioni televisive nazionali.

Questo significa che è una tassa sul possesso di ogni dispositivo in grado di ricevere un segnale radiotelevisivo, e non sull’utilizzo dell’emittente televisivo, come si potrebbe pensare a causa del nome con cui è conosciuta l’imposta.

Il canone viene rinnovato tacitamente e il contribuente, a meno che abbia fatto la comunicazione annuale, deve procedere al pagamento ogni anno nei termini stabiliti dalla legge.

Attualmente il pagamento avviene tramite addebito sulla bolletta dell’energia elettrica.

Quando Inviare l’Autocertificazione Canone Rai

L’autocertificazione esenzione canone Rai deve essere inviata nel caso in cui il contribuente non possegga una televisione e quando all’interno della stessa famiglia anagrafica è presente un altro soggetto che ha già pagato il canone Rai tramite l’addebito sulla bolletta dell’abitazione di residenza.

Andando più nel dettaglio, l’autocertificazione per non pagare il canone Rai deve essere inviata

  • Quando all’interno della famiglia anagrafica non sono presenti soggetti che posseggono apparecchi televisivi.
  • Quando il titolare dell’utenza di energia elettrica ritiene di non dovere pagare il canone perchè questo è già stato pagato da un altro componente della famiglia.
  • Quando è necessario modificare una dichiarazione sostitutiva presentata in precedenza, perchè la situazione è variata.

La dichiarazione sostitutiva, per avere effetto a partire dal Gennaio di un determinato anno, deve essere presentata a partire dal Luglio dell’anno precedente ed entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento.

Come Inviare Autocertificazione Canone Rai

L’autocertificazione per non pagare il canone Rai può essere inviata tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate.
Per accedere allo strumento per l’invio è necessario effettuare la registrazione ai servizi telematici, cioè Fisconline, il sistema dedicato a tutti i contribuenti.

Una volta che è stata effettuata la registrazione e si è ottenuto il relativo PIN, bisogna tornare nell’area riservata al Canone Rai indicata in precedenza e completare la procedura di invio.

L’invio tramite la modalità telematica può anche essere effettuata avvalendosi di un intermediario abilitato ai sensi dell’articolo 3, comma 3, del D.P.R. n. 322/1998.

In alternativa, l’autocertificazione può essere inviata tramite raccomandata all’indirizzo Agenzia delle entrate – Ufficio Torino 1 – Sportello abbonamenti TV – Casella postale 22 – 10121 Torino.

In questo caso è necessario allegare la copia di un documento di identità all’autocertificazione.

Inoltre, è possibile inviare l’autocertificazione con posta elettronica certificata all’indirizzo cp22.sat@postacertificata.rai.it. In questo caso la dichiarazione sostitutiva deve essere firmata digitalmente.

Modello Autocertificazione Canone Rai

Compilare l’autocertificazione del canone Rai tramite il modulo messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate è molto semplice.

Basta inserire i dati personali all’interno del modello e barrare le caselle in cui si dichiara di non possedere un apparecchio televisivo o che il canone è già stato pagato da un membro della famiglia.

La sezione Dichiarazione di variazione dei presupposti deve essere compilata nel caso in cui sia necessario comunicare che non sono più presenti i presupposti di una dichiarazione sostitutiva che era stata presentata in precedenza. In questo caso bisogna anche indicare nell’apposito campo la data di presentazione della precedente dichiarazione sostitutiva.

In base a quanto stabilito dal D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, il dichiarante si assume la responsabilità di quanto dichiarato all’interno dell’autocertificazione.

Se in seguito a un controllo successivo la dichiarazione non risulta essere veritiera, il dichiarante rischia sanzioni e decade dai benefici ottenuti tramite l’autocertificazione.

Bisogna infatti ricordare che l’art. 483 c.p. prevede che chi attesti falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, possa essere punito fino a due anni di reclusione.

Il reato viene comunque considerato tale solamente se il fatto è stato commesso consapevolmente, cioè sapendo che quanto dichiarato nell’autocertificazione non corrisponde a verità.

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