Scienza e Tecnologia

Che tempo fa? Il riscaldamento globale e le sue conseguenze

Che tempo fa? Oggi fa troppo caldo, ieri ha piovuto troppo e domani assisteremo a vento e forti mareggiate; ma cosa sta accadendo al “tempo” o meglio, è una nostra errata percezione o davvero l’atmosfera e la sua dinamica sta cambiando? Ecco le conseguenze del riscaldamento globale.

Il riscaldamento globale

Certamente, alcuni decenni fa ricordo che le stagioni seguivano il loro corso e l’andamento stagionale era quello tipico delle condizioni meteo dell’area mediterranea: primavere fresche e soleggiate, estati caldi con sollievo durante le brezze giornaliere, autunni piovosi, ma neanche troppo, e inverni miti con brevi picchi di gran freddo.


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Oggi sembra che tutto sia cambiato e ormai ci siamo abituati anche a definizioni spesso poco idonee degli eventi, come le famigerate “bombe d’acqua”, improvvisi scrosci e temporali che in pochi minuti riversano sulla terra abbondanti quantità di acqua provocando anche seri danni; per le ondate di caldo africano, poi, assistiamo all’attribuzione di nomi come Scipione, Nerone, Caronte, Flegetonte, per arrivare all’inquietante Lucifero.


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Non è ancora chiaro se tutto ciò serva per avvicinare un pubblico sempre più diversificato con terminologie di facile visualizzazione, o per chissà quale altro motivo, certamente la colpa di tutto ciò è innanzitutto dei meteorologi il cui approccio è sempre meno scientifico e sempre più spettacolare e televisivo.

Il cambiamento delle condizioni atmosferiche

Ma al di là dei nomi ad effetto, c’è davvero in corso un cambiamento delle condizioni atmosferiche? E se sì, chi ne è responsabile? Per rispondere a tale annoso quesito, mi piace sempre riportare quanto affermato dal Fisico Premio Nobel Carlo Rubbia durante una seduta delle commissioni riunite Ambiente e Territorio di Camera e Senato del 2014 in cui chiarisce che i cambiamenti climatici ci sono sempre stati a prescindere, ma che naturalmente l’uomo tecnologico ha contribuito in manieri decisiva, negli ultimi 20/30 anni, ad aggravare la situazione.


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Bisogna ricordare che vi sono dei fenomeni che ciclicamente, con la loro presenza o la loro assenza, incidono in maniera significativa sull’atmosfera terrestre, come la corrente del Golfo, il noto El Niño e altri eventi naturali che sono sempre esistiti sulla superficie del nostro pianeta. Ma quello che più preoccupa è l’aumento di temperatura che annualmente si registra, colpa dell’effetto serra e del surriscaldamento globale il cosiddetto global warming.

Le tendenze

Quando si parla di riscaldamento globale, ciò su cui bisogna porre attenzione non sono le variazioni di temperatura da un anno all’altro, ma la tendenza nel medio e lungo periodo. Tendenza che, anche per il 2018, ha dimostrato un chiaro aumento della temperatura globale, che è ancora più accentuato in alcune regioni del pianeta, come l’Artico. Quante volte abbiamo ascoltato o letto notizie sullo scioglimento graduale dei ghiacciai, informazione che non prendiamo sempre sul serio, perché non ci rendiamo davvero conto di quale pericolo tale fenomeno, nel lungo termine, nasconde.


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È un qualcosa che non ci tocca, lontano dalle nostre vite quotidiane: errore da non commettere assolutamente! Infatti lo stesso Rubbia, afferma che ci troviamo di fronte ad una situazione drammatica e preoccupante e che le emissioni di CO2 stanno aumentando e aumenta così il rischio globale.

La natura e il futuro

Con questo cosa vogliamo dire? Quello che ci deve preoccupare è proprio il nostro atteggiamento nei confronti della natura, la quale per un misterioso gioco di equilibri prima o poi riconquista tutto quanto l’uomo le ha sottratto in maniera arrogante e sconsiderata. E qui torniamo al nostro filo conduttore che unisce tutti i nostri articoli e cioè l’importanza della divulgazione e dell’informazione. È fondamentale, innanzitutto, porre la questione in modo chiaro e di facile comprensione e poi definirne gli effetti a medio e lungo termine, per una presa di coscienza più profonda del nostro futuro e di quello dei nostri figli e nipoti.


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Purtroppo, l’uomo è un animale egoista e violento, ma sono convinto che un processo di consapevolezza che passi attraverso la divulgazione di taluni problematiche possa portare ad un cambiamento importante, non tanto per una questione di altruismo e perbenismo, quanto per un istinto di conservazione e sopravvivenza; ma come spesso si dice il fine giustifica sempre il mezzo!

Antonio Vincensi

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