Cronaca

Coronavirus, fuga da Parigi. Saltano le primarie in Ohio. Venezuela, quarantena totale

Coronavirus, tutto il mondo reagisce (finalmente) all’emergenza. In Francia, le stazioni ferroviarie di Parigi sono state prese d’assalto questa mattina da chi vuole lasciare la città in vista della scadenza delle 12, orario a partire dal quale l’ordinanza del blocco totale, decretato ieri dal presidente francese, Emmanuel Macron, entrerà in vigore. Molti residenti dell’Ile-de-France, riferisce l’emittente all news Bfm-tv, sono in fila nelle stazioni per lasciare Parigi fin quando sarà possibile, ma con il risultato di creare assembramenti che in questo momento sono sconsigliati.

Al contrario, il traffico automobilistico nell’area è decisamente inferiore rispetto a un normale martedì mattina. La parola d’ordine, annunciata da Macron ieri sera alla nazione, e ribadita dal ministro dell’Interno Castaner, è “restare a casa”, sul modello italiano, per almeno 15 giorni.



Saltano le primarie in Ohio

L’allarme sanitario legato al coronavirus ferma le primarie americane nello stato dell’Ohio. Il governatore Mike DeWine ha infatti deciso di rinviare le consultazioni previste per oggi sulla base dell’emergenza sanitaria pubblica dichiarata dal dipartimento statale per la sanità a causa del covid-19.

Nello stesso tempo ha annunciato che il segretario di Stato cercherà una via giuridica per estendere le opzioni di voto. Il governatore, convincendosi della necessità di questo stop, non ha tenuto conto della decisione di un giudice che aveva respinto la richiesta di sospensione. Di sicuro, ormai, la gestione dell’emergenza coronavirus è diventata centrale nella politica americana e rischia di diventare determinante anche per le prossime elezioni presidenziali.

Tom Hanks e Rita Wilson dimessi

L’attore premio Oscar, Tom Hanks, colpito nei giorni scorsi dal coronavirus è stato intanto dimesso dall’ospedale Gold Coast Queensland, in Australia, dopo aver passato un periodo in quarantena. La moglie Rita Wilson resta in isolamento. Hanks è in Australia per girare un film su Elvis Presley. Per ora l’Australia ha confermato 400 casi di contagi e cinque vittime. Nello stesso continente, il governo della Nuova Zelanda per fronteggiare il contagio da coronavirus ha annunciato un pacchetto di misure che prevede una spesa pari al 4% del prodotto interno lordo del Paese.

La Corea del Sud resta sotto quota 100

Terzo giorno di fila per uno dei Paesi più colpiti dal virus con un trend sotto quota 100 contagiati. La Corea del Sud ha approvato una stretta sui controlli a partire da giovedì su tutti gli arrivi internazionali contro i rischi del contagio di ritorno e ha annunciato lunedì 84 nuovi casi di coronavirus che hanno portato il totale a quota 8.320. Il Korea Centers for Disease Control and Prevention hanno riferito che i morti sono saliti a 81. Malgrado un leggero rialzo sui 74 casi di domenica, i numeri fanno ben sperare. Circa il 61% dei casi certi è legato alla Chiesa di Gesù Shincheonji, setta religiosa di Daegu.

Venezuela, Maduro annuncia la quarantena “totale”

Quarantena ‘totalè in Venezuela per fronteggiare il contagio da coronavirus. Il provvedimento annunciato dal presidente Nicolàs Maduro entrerà in vigore da martedì alle 5 di mattina. Nel Paese sono 33 i cittadini positivi e nessuna vittima.



Evasione di massa a San Paolo in Brasile

I prigionieri si stanno ribellando in tutto il mondo, non solo in Italia. In Brasile centinaia di detenuti sono evasi dai centri di detenzione nello Stato di San Paolo, nel Sud-Est del Brasile, dopo che le autorità hanno deciso di sospendere i permessi per le uscite in libertà vigilata per impedire la diffusione del nuovo coronavirus.

Le autorità hanno deciso di annullare i permessi di uscita previsti per oggi “perché riguardavano più di 34mila detenuti in libertà vigilata che, al loro ritorno, avrebbero rappresentato un grande rischio su introdurre e diffondere il coronavirus all’interno di una popolazione vulnerabile”, ha spiegato il segretariato dell’Amministrazione penitenziaria dello Stato di San Paolo, senza essere in grado di fornire “il numero esatto” dei fuggitivi. Ma l’associazione per i diritti umani Ponte sostiene che a fuggire sono stati in 1.500.



Le autorità hanno dichiarato che almeno 40 sono stati riacciuffati. Il Brasile, che conta 210 milioni di abitanti, ha finora registrato 234 casi di coronavirus, senza alcun decesso, tra cui 152 nello Stato di San Paolo, il più popoloso del Paese.
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“Il virus cinese”. Il tweet di Trump che indigna Pechino

“Gli Stati Uniti supporteranno con forza quei settori, come le compagnie aeree e altri, che sono particolarmente colpiti dal virus cinese. Saremo più forti che mai!”. Nessuno aveva mai usato queste parole per definire il coronavirus, retorica che non può non alimentare sentimenti anti-asiatici razzisti. Lo ha fatto Donald Trump in un tweet di ieri sera, dopo che il Dipartimento di Stato ha ammonito la Cina – che ha diffuso attraverso il suo organo di stampa, il Global Times, una teoria della cospirazione secondo cui il coronavirus avrebbe avuto origine negli Stati Uniti – per aver tentato di spostare la colpa per l’epidemia.



Pechino ha reagito con “indignazione” al tweet: “È una sorta di stigmatizzazione – ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang – Siamo fortemente indignati e ci opponiamo con forza”. Il ministro degli Esteri ha dichiarato che “gli Stati Uniti si dovrebbero occupare dei fatti loro”.

Liberati 85mila prigionieri in Iran: politici e attivisti

Settantamila erano già stati liberati l’8 marzo. Ma tra loro, nessun detenuto politico, né attivista. Era insorta l’Onu, tramite il relatore speciale sui diritti umani in Iran, che viste le condizioni drammatiche in cui versa il Paese a causa del coronavirus, aveva chiesto a Teheran di rilasciare anche i prigionieri politici e quelli di coscienza. Oggi la magistratura iraniana ha dato il via libera alla liberazione temporanea di 850mila detenuti, compresi quelli politici.

“Circa il 50% delle persone rilasciate sono detenuti per motivi di sicurezza. Anche nelle carceri abbiamo preso misure precauzionali per affrontare l’epidemia”, ha affermato Gholamhossein Esmaili, portavoce della magistratura. Il bilancio delle vittime iraniane a causa del coronavirus ha raggiunto il numero di 853 e un totale di 14.991 persone sono state confermate infettate in tutto il Paese, uno dei peggiori focolai nazionali al di fuori della Cina.


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