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Covid, India al collasso: ancora 300mila contagi al giorno e corpi cremati in strada | Cosa sta succedendo

Covid, cosa sta succedendo in India? Oltre 300mila contagi e 2mila decessi al giorno. La situazione e perché preoccupa la nuova variante indiana

Resta drammatica la situazione Covid in India dove si registrano da quasi una settimana 300mila contagi al giorno. Preoccupa anche il numero delle vittime: quasi 2mila ogni 24 ore.  I cadaveri vengono cremati su pire funerarie all’aperto mentre il sistema sanitario è al collasso. Ma cosa sta succedendo?

Covid: cosa sta succedendo in India e perché la variante indiana fa  paura

I pazienti Coronavirus continuano a morire senza ossigeno in reparti ospedalieri stracolmi. A Nuova Delhi, testimoni descrivono corridoi ingombri di letti e barelle e famiglie che implorano invano di ricevere ossigeno o un posto per i loro cari. Alcuni muoiono sulla soglia dell’ospedale.
“Mettetevi le mascherine pure dentro casa”, è stato l’ultimo appello indirizzato dal governo indiano ai propri cittadini per cercare di limitare la travolgente crescita dell’epidemia. L‘India si ritrova alle prese con una situazione di una gravità senza precedenti complice anche la nuova variante del virus.

Cosa sappiamo sulla variante indiana del Coronavirus 

La variante indiana del Coronavirus, è numerata B.1.617. È stata scoperta il 5 ottobre del 2020 nel Maharashtra, stato dell’India Centro-occidentale, conosciuto per la capitale Mumbai. La variante indiana mostra due mutazioni, chiamate E484Q e L425R, ed è già diffusa in Italia: tanto che è stata sequenziata a Firenze il 10 marzo. È stata registrata anche in diversi altri paesi europei e negli Stati Uniti.

La caratteristica dell’indiana è che presenta due mutazioni (denominate E484Q e L425R). Non è ancora del tutto chiaro se più pericolosa per mortalità, contagiosità e contrasto ai vaccini. Ciascuna di queste due mutazioni prese singolarmente non è unica per una variante, ma la presenza di entrambe nella stessa variante è unica.

Occorre però sottolineare che, specie in Israele, il vaccino Comirnaty (cioè il vaccino di Pfizer/BioNTech) sembra essersi dimostrato efficace contro la variante indiana, benché in maniera ridotta (ancora non è stato possibile quantificare la riduzione).

Un milione di contagi ogni tre giorni

Si viaggia al ritmo di un milione di contagi ogni tre giorni. Ieri, 26 aprile, sono stati quasi 353.000, un dato che segna ancora un nuovo record mondiale. Nella foto, una sala ricevimenti convertita in reparto ospedaliero per accogliere i malati. Il Paese si trova davanti a “un’impennata rapidissima, ha raccontato Vincenzo De Luca, l’ambasciatore italiano a New Delhi. “Le curve dei contagi sono schizzate all’insù prima nelle aree urbane e ora stanno crescendo anche in quelle rurali, mentre il sistema sanitario fatica a far fronte alla sfida.

Aiuti da tutto il mondo

Per far fronte all’emergenza Covid in India, che ancora ieri ha fatto registrare oltre 300mila nuovi positivi, si sta mobilitando tutto il mondo. A Nuova Delhi è arrivato il primo carico di forniture dalla Gran Bretagna, tra cui 100 ventilatori e 95 concentratori di ossigeno. Lo ha annunciato su Twitter il portavoce del ministero degli Esteri indiano, Arindam Bagchi, postando la foto dell’attrezzatura che viene scaricata da un aereo della Lufthansa, con la didascalia “cooperazione internazionale al lavoro”. La Gran Bretagna, uno dei tanti Paesi che in queste ore ha dato la sua disponibilità ad aiutare l’India, invierà in settimana nove container di equipaggiamenti con altri 495 concentratori di ossigeno, 120 ventilatori non invasivi e 20 ventilatori manuali.


 

 

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