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Crisi di governo: aggiornamento ed ultime notizie del 24 gennaio

L'aggiornamento e le ultime notizie di oggi, 24 gennaio, sulla crisi di governo

La crisi di governo non accenna a placarsi. Le difficoltà della maggioranza, in merito alla ricerca di “costruttori”, cominciano ad essere tangibili e lo spettro delle elezioni rischia di paralizzare i lavori di Palazzo Chigi. Ecco l’aggiornamento e le ultime notizie del 24 gennaio sulla crisi di governo.


palazzo Chigi

Crisi di governo, aggiornamento del 24 gennaio

Dopo la parziale chiusura all’Udc, per i noti fatti di cronaca giudiziaria, la maggioranza rischia di non raggiungere i “numeri necessari”. Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte potrebbe ritrovarsi al punto di partenza nella ricerca dei costruttori.

La crisi di governo non si arresta e potrebbe concretamente minacciare la stabilità della maggioranza, nella ventura settimana.

Inizialmente, l’incontro in Parlamento, per la presentazione della relazione sulla giustizia del Guardasigilli Alfonso Bonafede, era stato fissato per la giornata di mercoledì 27.


Alfonso Bonafede

La relazione sulla giustizia rischia di aggravare la crisi di governo

Proprio “sulla giustizia” sembrano accentuate le divergenze tra Movimento 5 Stelle ed Italia Viva, pronta al voto contrario.  In vista di una possibile disfatta in Parlamento, la maggioranza programma lo slittamento della calendarizzazione di ulteriori 24 ore.

Inoltre, per evitare complicazioni, probabilmente il tema della prescrizione non sarà presente nella documentazione della relazione del Guardasigilli. Considerando la reale portata della riforma, sarebbe forse inopportuno introdurla in un momento così delicato. Per un’analisi ancor più attenta, è necessario ribadire che sin dalla sua nascita, la riforma Bonafede è stata investita da profonde critiche, soprattutto giuridiche e dottrinali.

Chiaramente, la riforma Bonafede annuncia una scelta di totale opposizione e ripudio nei confronti di eventi corruttivi e di malagestio. Soprattutto, l’intervento normativo mira a sanzionare corrotti e corruttori, finora rimasti impuniti, a causa della difficoltà dell’emersione del fenomeno corruttivo e dei lunghi tempi dei procedimenti.

Leggendo in quest’ottica lo sforzo normativo, vien fuori la sostanziale ratio dell’operato del Guardasigilli. Apprezzabile, ma evidentemente non del tutto sufficiente.

Matteo Renzi ed Italia Viva risulteranno, alla luce dell’esigua fiducia (relativa) al Senato della maggioranza, decisivi per le sorti del governo Conte bis. Allora, in caso di voto contrario, anche la ricerca di “costruttori” potrà essere vanificata.


Luigi Di Maio

Le ultime sulla crisi di governo del 24 gennaio

Si prospetta un’altra settimana incandescente per la politica italiana, dopo quella appena trascorsa. I leader delle diverse fazioni non accennano ad alcun ridimensionamento. Gli scontri si acuiscono e le diverse posizioni divengono sempre più evidenti.

Il M5s, insieme alle dichiarazioni di Alessandro Di Battista, registra una netta posizione anche del ministro Luigi Di Maio, attraverso un post di Facebook, intenzionato a non dialogare  “con soggetti condannati o indagati per mafia o reati gravi”. Inoltre nello stesso post, si legge: “è evidente che il consolidamento del governo non potrà dunque avvenire a scapito della questione morale, dei valori che abbiamo sempre difeso e che sono fondanti del progetto 5 stelle”.

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Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

Intanto, dopo l’inchiesta del pm di Catanzaro Nicola Gratteri, spunta l’arresto di Natale Errigo, consulente di Inviaitalia e membro dello staff del commissario Domenico Arcuri. Matteo Salvini, indignato dalla “scarsa risonanza” della notizia, si scaglia contro il governo.

Dopo le ultime dichiarazione di Berlusconi, Salvini e Meloni, il Centrodestra mira compatto al ritorno alle urne.

 

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