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Franco Battiato, Torneremo ancora: il ricordo del Maestro della musica italiana

La vita di uno dei più grandi artisti eclettici italiani, noto anche come "il Maestro". La carriera di questo artista è segnata dalla moltitudine stilistica, dai testi introspettivi e orientaleggianti, simbolo distintivo della sua variegata conoscenza

Franco Battiato è stato uno dei più grandi artisti eclettici, conosciuto anche come il Maestro della musica italiana. La carriera di questo artista è segnata dalla moltitudine stilistica, studiata, approfondita e rimaneggiata, ma è caratterizzata anche da testi introspettivi e orientaleggianti, simbolo distintivo della sua variegata conoscenza.

Le opere di Battiato sono di difficile interpretazione ma non per questo non conosciute, anzi, le sue canzoni riecheggiano nelle menti di svariate generazioni, non passando mai di moda. Ma qual è il centro di gravità permanente di questo artista? Senza dubbio la sua musica! Ecco la vita di Franco Battiato!

Franco Battiato, il maestro della musica italiana

Francesco Battiato nasce il 23 marzo 1945 a Ionia, un comune esistito dal 1939 al 1945. Attualmente corrisponde a Riposto, in provincia di Catania.

Dopo la morte del padre e il conseguimento del diploma presso il Liceo Scientifico Archimede di Acireale, nel 1964 si trasferisce dapprima a Roma e poi a Milano.

Dopo aver abbandonato gli studi universitari, è proprio durante il soggiorno milanese che Battiato inizia ad avvicinarsi al mondo della musica, suonava, infatti, la chitarra accompagnato da canzoni siciliane in un cabaret chiamato il Club 64, dove c’erano Paolo Poli, Enzo Jannacci, Lino Toffolo, Renato Pozzetto e Bruno Lauzi.


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Battiato e l’esordio musicale

Grazie a queste sue esibizioni, incontra nel pubblico Giorgio Gaber che colpito dalla sua bravura lo lanciò nel mondo discografico, inizialmente con la Nanni Ricordi, la Jolly e successivamente con la Philips; questo passaggio segna l’abbandono del filone protesta per incidere dischi dal sapore più romantico, così da raggiungere un pubblico più vasto.

Il 1 maggio del 1967 avviene il suo esordio nel mondo televisivo nel programma Diamoci del tu, condotto da Giorgio Gaber e Caterina Caselli. Nel corso della puntata si esibisce con un altro giovane cantautore ancora sconosciuto: Francesco Guccini.

Il nome d’arte, Franco, gli venne affibbiato dal grande artista e amico Francesco Guccini quando si esibirono insieme per la prima volta. Dopo l’incontro con il cantautore, quel nome gli restò accanto per tutta la sua carriera, accompagnandolo sia nella vita privata che pubblica.

La musica sperimentale e d’avanguardia

Dal 1971 inizia a dedicarsi completamente alla musica sperimentale, con il costante uso di strumenti e sonorità elettroniche. In questo periodo, grazie alla collaborazione con l’etichetta indipendente Bla Bla, pubblica il suo esordio Fetus, con 7000 copie vendute.

L’album venne considerato un’opera molto originale: già dalla copertina , che riproduceva l’immagine di un feto (all’epoca censurata),  si evinceva una sorta di viaggio interiore psichedelico così innovativo da far entrare le sue canzoni all’interno del panorama musicale italiano.


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Continuerà su questa scia anche negli altri album successivi: Pollution (1972), ottenne il maggior successo, risultando il 59º album più venduto dell’anno; Sulle corde di Aries (1973), dove convergono la sperimentazione ripetitiva, una particolare forma di musica acustica che si rifà alla tradizione araba e l’utilizzo di strumenti elettronici; Clic (1974), che segnava l’esordio a un nuovo genere, quello dell’avanguardia contemporanea.

Dopo gli anni dell’avanguardia e le varie collaborazioni con i gruppi musicali, che andavano dal rock progressivo al jazz rock, partecipa, nel 1975, al Festival del proletariato giovanile tenutosi a parco Lambro. Il nome di Battiato compare assieme ad alcuni fra i più noti artisti della musica italiana del periodo, quali: Francesco Guccini, Lucio Dalla, Giorgio Gaber, Francesco De Gregori e Antonello Venditti.

Nel 1976, passa alla Dischi Ricordi e prosegue il suo percorso nell’avanguardia con degli album di impatto poco commerciale e poco apprezzati dalla critica, come: Battiato, Juke Box e L’Egitto prima delle sabbie.

In quel periodo il cantautore conosce il musicista Giusto Pio, con il quale stringerà un proficuo sodalizio artistico; grazie al musicista imparerà pian piano a suonare il violino.


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Franco Battiato: la musica pop e il successo

A causa degli scarsi risultati, la Ricordi lo licenzia e inizia una nuova collaborazione con la Emi, è in questo periodo che abbandona l’avanguardia musicale per riprendere il genere pop rivisitato.

Nel 1979 pubblica L’Era del Cinghiale Bianco, l’assenza di strumenti rock come il basso e la batteria, lascia notevolmente insoddisfatti gli autori; di discreto successo è anche Patriots (1980) ma l’anno dopo arriva alla vetta commerciale con La voce del padrone (1981), primo nella classifica italiana con oltre un milione di copie vendute.



La canzone celebre di questo album è Centro di gravità permanente, basata sulle teorie psicofisiche del filosofo Georges Ivanovič Gurdjieff, inerenti alle difficoltà dell’essere umano nel trovare il proprio centro interiore, indispensabile al controllo delle pulsioni emotive e irrazionali.

“Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente…
Avrei bisogno di…”



Durante gli anni’80 Battiato inizia il sodalizio con la cantante Alice (Carla Bissi), tale incontro porterà una notevole svolta nella carriera della cantautrice che vincerà il Festival di Sanremo nel 1981 con la canzone Per Elisa, scritta proprio con Battiato e Giusto Pio.

Nel 1984 Battiato partecipa all’Eurovision Song Contest in coppia con Alice (Carla Bissi). I due artisti si esibiscono cantando la celebre I treni di Tozeur, la canzone si piazza al 5 posto, ottenendo un elevato successo di vendite in tutta Europa.

Tozeur è l’antico centro commerciale del Jerid, posto ai margini del deserto del Sahara. La zona è circondata da un lago salato le cui esalazioni conducono i viandanti ad avere allucinazioni e miraggi.



Gli album successivi sono: L’arca di Noè (1982), con la celebre Voglio vederti danzare; Orizzonti perduti (1983), Mondi lontanissimi (1985), con Echoes of sufi dances (1985), tenta di avvicinarsi al mercato discografico spagnolo e inglese ma ad quest’ultimo non otterrà un riscontro positivo.



Franco Battiato: cantante e compositore

Parallelamente, Battiato, inizia anche la carriera di compositore, nel 1986, compone, infatti, un’opera teatrale:  Genesi, che debutta al Teatro Regio di Parma, il 26 aprile 1987. L’opera venne accolta con un trionfale consenso da parte del pubblico ma con una punta di scetticismo da parte degli addetti ai lavori.

Con la casa produttrice Emi escono invece gli album: Fisiognomica, un album molto introspettivo che combacia con il periodo in cui Battiato ritorna ad abitare nella sua terra d’origine, la Sicilia; Giubbe rosse, pubblicato come doppio album dal vivo nel 1989; Come un Cammello in una grondaia (1991), contenente, un vero e proprio manifesto sull’Italia di oggi che è Povera Patria.

Con quest’ultimo album segue la tournée, dove il Maestro è accompagnato dai musicisti appartenenti all’orchestra dei Virtuosi Italiani e sono: il pianista Antonio Ballista e il violinista Giusto Pio.

Il 4 dicembre 1992 sempre con i Virtuosi Italiani è a Baghdad, in concerto con l’Orchestra Sinfonica Nazionale Irachena. Lo scopo è quello far conciliare due mondi così diversi, come quello mediorientale e quello occidentale.

Inoltre, lavora alla sua seconda opera lirica, Gilgamesh, che debutta con successo al Teatro dell’ Opera di Roma il 5 giugno 1992.

Nell’ottobre 1993 Battiato pubblica la raccolta di canzoni Caffè de la Paix, che si classifica miglior disco dell’anno; nello stesso periodo debutta la Messa Arcaica, composizione per soli, coro e orchestra.

Nel settembre del 1994, su commissione della Regione Siciliana, viene rappresentata nella Cattedrale di Palermo l’opera Il Cavaliere dell’intelletto, con testi del filosofo Manlio Sgalambro, suo fidato collaboratore, responsabile dell’altro libretto musicato L’ombrello e la macchina da cucire oltre che di numerose canzoni.

Nell’autunno del 96, con la casa discografica Polygram, esce “L’imboscata” contenente, tra l’altro, uno dei suoi brani più importanti La cura, grazie alla quale gli viene attribuito il premio come miglior canzone dell’anno.



Franco Battiato: gli ultimi album e le altre attività

Nel 1998 e nel 1999 escono Gommalacca e Fleurs, album in cui raccoglie varie cover molto apprezzate dalla critica. Gli ultimi lavori sono invece gli album: Campi magnetici (2000), che contiene le musiche del balletto commissionate dal Maggio Fiorentino e l’album Fleurs 3, un prosieguo del fortunato disco di rivisitazioni.

Nel 2003, Battiato si è anche cimentato con la regia, girando il film Perdutoamor, mentre nel 2004 ha esordito come presentatore di un programma culturale in sei puntate, del quale è stato anche il curatore: Bitte, keine réclame – Per favore, niente pubblicità, in onda sul canale satellitare Rai Doc.

Nel 2008 viene  rimasterizzato l’album La voce del padrone; ne riportiamo qui un’altra celebre canzone: Sentimento Nuevo.

“La tua pelle come un’oasi nel deserto ancora mi cattura…
Ed è bellissimo perdersi in quest’incantesimo…”



Durante il Festival di Sanremo del 2011 lo vediamo accompagnare Luca Madonia con il suo brano L’alieno.

Nel 2012 con l’uscita del suo nuovo disco Apriti sesamo, diventa anche assessore al Turismo e allo Spettacolo per la regione Sicilia.

Il 17 settembre 2017 sarà l’ultima volta che Battiato si esibirà in un concerto, poiché, le ultime quattro date del tour vengono annullate per motivi di salute.

A fine agosto 2019 viene annunciata l’uscita dell’ultimo album prima del ritiro definitivo dalle scene, dal titolo Torneremo ancora, questo album segna il ritorno di Battiato alla Sony Music dopo 15 anni.

Il lavoro, pubblicato il 18 ottobre 2019, contiene dei brani classici del cantautore arrangiate con delle nuove versioni orchestrali, tutte eseguite con la Royal Philharmonic Concert Orchestra durante le prove di alcuni concerti del 2017 e di un brano inedito, Torneremo ancora.

“Nulla si crea, tutto si trasforma…”



Torneremo ancora

A fine agosto 2019 viene annunciata l’uscita dell’ultimo album prima del ritiro dalle scene, dal titolo Torneremo ancora, che segna il ritorno di Battiato alla Sony Music dopo quindici anni. Il lavoro, pubblicato il 18 ottobre 2019, consta di un’antologia di brani classici del cantautore in nuove versioni orchestrali eseguite con la Royal Philharmonic Concert Orchestra durante le prove di alcuni concerti del 2017 e di un brano inedito, Torneremo ancora, che dà il nome all’album. Il brano è frutto di una complessa opera di assemblaggio, la voce di Battiato è stata registrata due anni prima, nel 2017, mentre la musica che accompagna il brano è stata registrata nel maggio del 2019.

L’album, che segna un ritorno alle origini e rappresenta una sorta di “testamento musicale”, viene definito dal co-autore del brano Juri Camisasca così:

“Nasce dalla consapevolezza che tutti noi siamo esseri spirituali in cammino verso la liberazione. La trasmigrazione delle anime in transito verso la purificazione è l’idea di base che ispira questa canzone. I migranti di Ganden sono qui chiamati a rappresentare il percorso delle anime al termine della vita terrena e le vicissitudini che questa nostra esistenza comporta.

Nel contesto del brano, la migrazione non va interpretata nell’ottica delle problematiche politiche. Migrante è ogni essere senziente chiamato a spostare la propria attenzione verso cieli nuovi e terre nuove, piani spirituali che sono dimore di molteplici stati di coscienza e che ogni essere raggiunge in base al proprio grado di evoluzione interiore”.

La morte di Franco Battiato

Nell’ottobre del 2019 il manager Francesco Cattini, in occasione della promozione dell’ultimo album, annuncia il ritiro di Battiato dal mondo della musica. Battiato muore la mattina del 18 maggio del 2021 nella sua casa di Praino di Milo, all’età di 76 anni, dopo che per molto tempo la famiglia aveva sempre voluto mantenere il massimo riserbo sulle sue condizioni di salute.

I funerali vengono celebrati il giorno seguente in forma strettamente privata nella cappella di Villa Grazia. Le esequie sono state celebrate da due sacerdoti, tra cui l’amico di Battiato padre Orazio Barbarino, vicino al cantautore negli ultimi mesi di vita, il quale ha dichiarato alla stampa che il musicista soffriva da tempo di una “malattia degenerativa”.

In un primo momento, le ceneri dell’artista sarebbero dovute riposare nella villa di Milo; in seguito vengono infine tumulate nel cimitero di Riposto presso la cappella di famiglia.

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