Almanacco

Il 3 ottobre è la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione

Il 3 ottobre del 2013, un giovedì qualsiasi, un'imbarcazione carica di migranti, in maggioranza eritrei, affonda a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa

Il 3 ottobre è la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, istituita per ricordare tutte le vittime dell’immigrazione.

Il 3 ottobre del 2013, un giovedì qualsiasi, un’imbarcazione carica di migranti, in maggioranza eritrei, affonda a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa. Si tratta di uno dei naufragi più gravi accertato che conta, come perdite di vite umane: 368 morti accertati, altri 20 presunti, 155 superstiti, di cui 41 bambini. L’OIM si è unita, insieme ad altre organizzazioni internazionali e nazionali, alle autorità e alla società civile, nelle celebrazioni ufficiali legate alla giornata del 3 ottobre a Lampedusa.

Nonostante la drammaticità dell’evento e le forti emozioni suscitate, non si è trattato, purtroppo dell’unico evento sporadico verificatosi nel Mediterraneo: in questi anni tante sono state le vittime e i migranti che, per sfuggire dalla fame e dalle guerre del loro paese, hanno perso la vita su “mezzi di navigazione” poco adeguate a contenere a bordo tantissime vite umane.

Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione: 3 ottobre

La Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione è stata approvata dallo Stato il 16 marzo 2016, da quella data la commemorazione, in ricordo delle vittime di Lampedusa viene celebrata ogni anno il 3 ottobre.

La giornata della memoria è sicuramente uno spazio riservato al ricordo di tutti quegli uomini, donne e bambini di cui non sappiamo il nome e il passato, che hanno perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria; un viaggio che doveva riservagli un futuro migliore.

Questa giornata è, però, anche un momento importante di conoscenza per affrontare e discutere del fenomeno migratorio su tutto il territorio nazionale e soprattutto nelle scuole per diffondere la cultura dell’accoglienza.

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