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Gisele Bündchen rompe il silenzio sul divorzio da Tom Brady

La supermodella brasiliana Gisele Bündchen parla per la prima volta del divorzio da Tom Brady. La modella e l’ex giocatore di football sono stati sposati per 13 anni, per Gisele il divorzio è stato la morte di un sogno

Gisele Bündchen rompe il silenzio sul divorzio da Tom Brady

Gisele Bündchen ha rilasciato un’intervista a VanityFair, a cui ha rilasciato le prime dichiarazioni sulla ifne del matrimonio con Tom Brady: Il divorzio è stato la morte del mio sogno. È dura perché immagini la tua vita in un certo modo e fai di tutto per quello. Credevo nelle favole da bambina e sono grata per quello“.

Quando la notizia della loro separazione ha iniziato a circolare in rete sono cominciate le fughe di notizie dei dettagli privati. Il più doloroso, dice la modella, è anche il più falso. Perché non ha mai dato un ultimatum. Non ha mai chiesto al quarterback di scegliere tra la sua carriera di atleta professionista e la loro famiglia. “È la cosa più incredibile che abbia mai letto“.

L’amore secondo Gisele

Quello che è stato detto è un pezzo di un puzzle molto più grande… Non è tutto bianco o nero. A volte si cresce insieme, a volte si cresce prendendo strade separate. Quando ci siamo incontrati io avevo 26 anni e lui 29. Entrambi volevamo una famiglia, volevamo cose assieme. Con il passare degli anni ci siamo accorti che volevamo cose diverse e che dovevamo fare delle scelte. Ciò non vuol dire che non si ami più quella persona ma solo che per essere se stessi e per vivere la vita desiderata si deve trovare un equilibro“.

Nessun rancore nei confronti dell’ex marito, anzi la modella dichiara di volere per lui solo il meglio: “Ho sempre fatto il tifo per lui e continuerò per sempre. Se c’è una persona che voglio sia la più felice del mondo è lui, credetemi. Voglio che raggiunga e conquisti tutti i suoi obbiettivi. Voglio che tutti i suoi sogni si realizzino. È questo che voglio, davvero, dal profondo del mio cuore

Infine ha aggiunto: “Quando ami qualcuno, non lo metti in prigione e gli dici: “Devi vivere questa vita”. Lo lasci libero di essere ciò che è. E se si vuole volare nella stessa direzione, allora è fantastico. Non giochiamo l’uno contro l’altro. Siamo una squadra… e questo è bellissimo. Mi guardo indietro e non ho rimpianti. Mi è piaciuto molto“.

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