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Il 20 dicembre del 1882 ci lascia Guglielmo Oberdan: primo martire irredentista

Storia della vita di Guglielmo Oberdan, già esemplare figura di fervido irredentista, poi cospiratore

Guglielmo Oberdan (nato Wilhelm Oberdank) è stato un patriota irredentista italiano. È considerato il primo martire dell’irredentismo. Era irredentista e senz’altro fiero di essere Italiano, tanto da diventare un simbolo della propaganda nei primi del Novecento e nel periodo pre-bellico, senza contare che la sua vita parla per se.

20 dicembre 1882: muore Guglielmo Oberdan, primo martire dell’irredentismo

Guglielmo Oberdan nacque il 1 febbraio 1858 a Trieste, che in quel momento era appartenente all’Austria. Oberdan venne quindi al mondo figlio della slovena Josepha Maria Oberdank e del soldato austriaco Valentino Falcier, del Veneto.


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Non fu riconosciuto dal padre naturale e venne registrato all’anagrafe come Wilhelm Oberdank (Oberdan è un’italianizzazione che adottò successivamente). A quattro anni dalla nascita la madre si risposò con Francesco Ferencich, capofacchino del porto di Trieste dal quale ebbe altri quattro figli. Il patrigno instaurò con il giovane Oberdan (si discute riguardo a un episodio) dei buoni rapporti e tentò di legittimarlo iscrivendolo con il proprio cognome al censimento del 1865 e alle scuole elementari.

Gli inizi

Dal 1877 Oberdan si prestò a studiare scienze ingegneristiche presso l’Università Tecnica di Vienna; iniziò così a farsi conoscere come sostenitore dell’indipendenza dei singoli gruppi nazionali, rifiutando di fatto l’occupazione della Bosnia-Erzegovina da parte dell’Austria. Sempre per questo stesso motivo Oberdan rifiutò di svolgere il servizio militare nel 1878, scegliendo di non partecipare ad una divisione militare austriaca in Bosnia-Erzegovina.


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Oberdan quindi scappò a Roma, dove continuò gli studi e si unì al movimento irredentista italiano. Il suo obiettivo era liberare la sua città natale, Trieste, vista come area di lingua italiana occupata dall’Austria-Ungheria e permetterle così di aderire allo Stato nazionale Italiano.

Nel mese di luglio 1882, Oberdan incontrò il capo del movimento irredentista e co-fondatore dell’associazione Italiana degli irredentisti, Matteo Renato Imbriani. A questo punto Oberdan decise che Trieste poteva essere separata solo dal proprio martirio.

L’attentato a Francesco Giuseppe I imperatore d’Austria


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Una possibilità era colpire l’imperatore Francesco Giuseppe I avrebbe visitato Trieste nel 1882 in occasione dei 500 anni di dominio asburgico sulla città. Oberdan approfittò quindi della data per pianificare due attentati con il farmacista istriano Donato Ragosa per uccidere l’imperatore austriaco.

L’imperatore Franz Joseph I arrivò a Trieste nell’82


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Il progetto di assassinio di Oberdan venne rivelato da due conoscenti alla polizia austriaca che lo arrestarono a Ronchi il 16 settembre 1882 e trovarono due bombe in suo possesso. Il secondo attentato progettato tuttavia avvenne ma Francesco Giuseppe I sfuggì all’attacco, nonostante due persone cadettero vittime delle due bombe. Ragosa è riuscì a fuggire in Italia, dove venne arrestato ma poi rilasciato da una giuria di Udine. Oberdan invece venne condannato a morte dalla magistratura austriaca per il tentato assassinio e venne giustiziato il 20 dicembre 1882.

Subito dopo la sua morte

Oberdan fu reso martire dai patrioti italiani. Grazie agli eventi che si svolsero con Oberdan, il movimento irredentista guadagnò un afflusso più forte di sostenitori e la lotta contro l’occupazione dell’Austria si rafforzò.


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Monumento veneziano dedicato a Guglielmo Oberdan.

Trieste rimase tuttavia sempre in lotta nazionale ancora a lungo. Durante la Prima Guerra Mondiale la stampa e la propaganda ha usato la figura di Oberdan e del suo martirio per creare un consenso nazionale tra la popolazione italiana.

Monumenti dedicati a Oberdan


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Oggi il museo del Risorgimento a Trieste con il memoriale di Guglielmo-Oberdan, nonché la designazione di numerosi luoghi, strade e scuole in tutta Italia ricorda Oberdan come uno degli eroi nazionali italiani.

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