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Integratori alimentari: fanno davvero bene? Ecco l’indagine che toglie ogni dubbio

Cresce il business degli integratori alimentari, ma servono davvero per il nostro benessere? Ecco cosa emerso dall’indagine di Altroconsumo sui reali benefici degli integratori.

Integratori alimentari: un business in crescita

Il business degli integratori alimentari è in continuo incremento. Dai dati di Federsalus è emerso che il 65% della popolazione adulta italiana, nell’ultimo anno, ne ha fatto un uso più o meno continuo.

Il dato che si rafforza con l’arrivo dell’estate, quando i problemi  legati al caldo eccessivo, al sole ed ai viaggi si fanno sentire e, in farmacia e nei supermercati, compaiono le categorie di prodotti più diversi, che promettono di offrire un valido supporto per il proprio benessere.

Integratori alimentari: l’indagine di Altroconsumo

A questo proposito, Altroconsumo ha analizzato i 4 bestseller dell’estate: integratori di sali minerali, integratori per accentuare l’abbronzatura durante l’esposizione al sole, fermenti lattici per la salute di chi viaggia e prodotti per alleviare il gonfiore delle gambe.

Dalle analisi è emerso che:

  • per gli integratori di sali minerali, che dovrebbero ridurre il senso di spossatezza, non ci sono sufficienti dati che dimostrano la loro efficacia;
  • per gli integratori per l’abbronzatura, che promettono protezione dai raggi UV ed una abbronzatura omogenea e duratura, presentano molti limiti e non sono così efficaci come affermano gli studi dei produttori;
  • per i fermenti lattici, proposti a chi viaggia per prevenire o curare fastidiosi disturbi intestinali dovuti ad un’alimentazione diversa dal solito, non si hanno prove sufficienti a  favore per essere raccomandi.
  • Infine anche i prodotti per le gambe gonfie e pesanti le prove di efficacia sono minime e, anzi non sono da sottovalutare potenziali effetti indesiderati.

In merito all’indagine si è espressa Franca Braga, responsabile alimentazione e salute per Altroconsumo, che ha dichiarato:

“Non abbiamo una posizione preconcetta contro gli integratori, possono essere utili in caso di carenze accertate, possono servire in particolari situazioni, ma facciamo molta attenzione a non spendere inutilmente i nostri soldi. Gli integratori sono alimenti e non farmaci, non possono vantare proprietà terapeutiche, il successo di mercato che stanno attraversando va ben oltre le evidenze scientifiche. Questi prodotti prima di essere immessi sul mercato non devono dimostrare la loro efficacia e sicurezza sulla base di studi solidi. E ricordiamoci sempre  che  non  tutto ciò che è naturale è automaticamente sicuro”.

Un recente caso: gli integratori a base di curcuma

Recentemente alcuni prodotti a base di curcuma sono stati esaminati da parte delle autorità sanitarie dopo che 21 persone che li utilizzavano sono state ricoverate in ospedale, colpite da epatite colestatica acuta.

Il Ministero della Salute, a seguito dei risultati delle analisi, ha recentemente comunicato che la causa dell’insorgenza di questo tipo di epatite non è riconducibile alla presenza di contaminanti o di sostanze aggiunte volontariamente a questi prodotti, ma sostanzialmente a 3 fattori:

  • condizioni particolari di suscettibilità individuale,
  • alterazioni della funzione epato-biliare;
  • interazione con farmaci.

Il “caso curcuma” conferma che gli integratori non vanno presi alla leggera, infatti, questi possono causare delle reazioni negative e danni a quei soggetti che hanno una certa predisposizione.

Il Ministero della Salute, per limitare l’insorgenza di questi fenomeni, ha deciso di far inserire una specifica avvertenza sull’etichetta degli integratori, volta a sconsigliare l’uso di quest’ultimi a specifiche categorie di persone ed invitando a sentire il parere medico prima dell’assunzione.

 

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