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Nuovo decreto approvato: spostamenti tra Regioni vietati fino al 27 marzo

Approvato il nuovo decreto Covid: stop agli spostamenti tra Regioni per altri 30 giorni, dunque fino al 27 marzo

Spostamenti tra Regioni: approvato il nuovo decreto Covid che proroga il divieto di spostarsi da una regione all’altra per altri 30 giorni, dunque fino al 27 marzo. La norma è contenuta nel nuovo decreto licenziato dal Consiglio dei ministri questa mattina. Restano le deroghe già previste: ci si può spostare oltre i confini regionali (con autocertificazione) per comprovate esigenze lavorative, o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Spostamenti tra Regioni: approvato il nuovo decreto Covid

Stop agli spostamenti tra le Regioni (anche quelle in zona gialla) fino al 27 marzo. È la decisione emersa a seguito del Consiglio dei ministri avvenuto questa mattina, 22 febbraio. Alle 10 è cominciata a Palazzo Chigi la riunione del primo consiglio dei ministri operativo durante il quale il nuovo governo varerà un decreto legge che proroga di 30 giorni il divieto di spostamento tra Regioni e indica nuove regole, tra cui la rapidità dei ristori.

Lo stop ai movimenti tra diverse Regioni varrà per tutti, indipendentemente dalle fasce e dai colori, quindi non si potrà uscire né al di fuori delle zone arancioni e rosse né di quelle gialle. Il Consiglio dei ministri si è riunito alle 9.30: si tratta del primo Cdm sostanziale del governo Draghi, dopo quello formale che si è tenuto subito dopo il giuramento del presidente del Consiglio e dei ministri. Ieri il governo ha informato regioni, province e sindaci sulle nuove misure e sulla proroga dello stop agli spostamenti che arriverà – secondo quanto previsto al momento – fino a pochi giorni prima di Pasqua. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ribadito l’importanza di seguire ancora la linea del rigore, anche per il timore delle varianti.

Le nuove misure

Regioni e governo ieri sera hanno discusso delle nuove misure che dovrebbero entrare in vigore dal 25 febbraio e hanno consegnato alla ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini un documento con una serie di richieste e proposte.

Fra cui, appunto, i ristori contestuali alle chiusure, la revisione dei parametri che determinano la divisione in fasce colorate, indicazioni chiare dal Cts (e che parli con una “voce unica”), l’ampliamento della cabina di regia sulla pandemia ai ministeri economici e un’accelerazione sui vaccini. Dai sindaci arriva intanto un nuovo appello a tenere aperti i ristoranti anche la sera.

Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni chiede che le decisioni adottate dal governo siano annunciate con più anticipo rispetto al passato. Il ministro della Cultura Dario Franceschini propone che l’Italia sia “il primo Paese i Europa a riaprire” cinema e teatri. Matteo Salvini stamane ha messo in chiaro i suoi desiderata: “C’è bisogno di un ritorno alla vita, con serenità, prudenza e attenzione. Serve trovare delle soluzioni per ripartire. Il virus con le varianti è cambiato, zone arancioni e rosse nazionali non hanno senso, si deve intervenire puntualmente a livello comunale o provinciale, senza penalizzare 60 milioni di italiani”.

Gli altri impegni del governo

Sul tavolo della riunione del Cdm ci sono anche le nomine del Capo e del Sottocapo di Stato maggiore dell’Esercito. In pole per la prima c’è il generale Pietro Serino, attuale capo di Gabinetto del ministro Lorenzo Guerini. Ma in corsa ci sono anche il generale Francesco Paolo Figliuolo – in lizza anche per il ruolo di Sottocapo di Serino – oggi responsabile logistico dell’Esercito e il numero uno del Coi Luciano Portolano.

La squadra di Governo

Ma tra oggi e la metà della settimana il premier dovrà anche chiudere il dossier sulla squadra di governo, nominando 42 sottosegretari. I partiti hanno consegnato a palazzo Chigi i loro suggerimenti per le diverse caselle e il puzzle si sta componendo.

Resta il nodo della presenza femminile del Pd e la quota assegnata al M5S. Movimento che anche ieri ha visto un’altra giornata di fibrillazioni dopo le espulsioni, con le dichiarazioni di Luigi Di Maio a favore dell’arrivo di Giuseppe Conte e l’avvio della formazione del direttorio, per cui potrebbero concorrere anche alcuni dei dissidenti come Barbara Lezzi.

Le nuove restrizioni

Intanto il Governo guidato dall’ex premier della Banca Centrale europea, Mario Draghi è al lavoro per un nuovo Dpcm contenente le misure per arginare i contagi Covid in Italia. Restrizioni necessarie anche per evitare la diffusione delle varianti nel nostro Paese. Per gli esperti, infatti, a metà marzo la variante inglese sarà dominante. Si rischia di avere fino a 25mila contagi al giorno.


Il primo decreto del governo Draghi: niente visite a parenti e amici in zone rosse

 

 


Verso la proroga delle restrizioni per le visite a casa di parenti o amici

Secondo quanto si apprende saranno confermate anche le disposizioni sugli spostamenti tra piccoli Comuni e la regola, per ora valida fino al 5 marzo, che consente di spostarsi verso un’altra abitazione privata massimo in due persone, con i figli minori di 14 anni, una sola volta al giorno. La deroga è relativa alla proroga del blocco della mobilità, che sarà valido fino al 26 marzo.


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