Cronaca
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Nuovo Dpcm, verso nuove restrizioni dal 16 gennaio: asporto vietato ai bar dalle 18, bloccati gli spostamenti tra regioni

Il governo sta lavorando ad una nuova stretta nel tentativo di frenare la risalita dei contagi da Covid-19 in Italia

Il premier Conte ha convocato per ieri, domenica 10 gennaio, una riunione di maggioranza per concordare le nuove misure restrittive contro il Covid-19 in vista della scadenza del Dpcm attuale e del “decreto ponte” il prossimo 15 gennaio.

All’incontro con Alfonso Bonafede, Dario Franceschini, Roberto Speranza  e Teresa Bellanova hanno preso parte anche il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.

Covid, verso nuovo Dpcm: zona rossa con 250 casi ogni 100mila abitanti

Sono diverse le possibili novità in vista per il nuovo Dpcm del 16 gennaio. Dopo l’abbassamento della soglia dell’indice Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, si ragiona sullo scatto automatico della zona rossa se l’incidenza settimanale dei casi sarà di 250 casi ogni 100mila abitanti: la proposta dell’Iss è già stata vagliata dal Cts.

In base all’ultimo monitoraggio, con l’abbassamento dei parametri, l’unica regione che andrebbe automaticamente in zona rossa sarebbe il Veneto. Ma è a rischio anche l’Emilia Romagna, con un’incidenza attorno ai 240 casi. E altre Regioni o Province autonome – Friuli Venezia Giulia, Marche e Provincia di Bolzano – superano i 200 casi ogni 100mila abitanti.

Spostamenti tra regioni

Quel limite non l’ha chiesto nessuna Regione e, se volete la mia impressione, non entrerà fra quelli utilizzati per decidere la colorazione o lo spostamento delle Regioni”, avverte però il presidente dell’Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. Parole che sembrano preludere a un nuovo scontro con i governatori qualora Palazzo Chigi dovesse accogliere la proposta degli scienziati. “Domattina ci confronteremo con il governo – ha aggiunto Bonaccini – e come sempre cercheremo di fare il meglio possibile“.

Zone bianche e impianti sciistici

Consistente anche l’ipotesi di un nuovo slittamento della riapertura degli impianti sciistici e delle palestre. E si ragiona sulla possibilità di mantenere le fasce dal lunedì al venerdì, irrigidendo le misure nei week end, nei giorni più a rischio assembramenti, con una zona arancione nazionale.

Tra i temi c’è anche l’introduzione una zona bianca, che scatterebbe nel caso in cui l’incidenza scendesse sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, la soglia considerata minima per riprendere il tracciamento, e porterebbe a una riapertura pressoché totale, sempre rispettando le regole di distanziamento e usando la mascherina, di ristoranti, cinema, teatri, musei e palestre. Si va inoltre verso una proroga dello stato di emergenza, che scade il 31 gennaio.


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