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Perché i Pooh si chiamano così?

Perché i Pooh si chiamano così: il retroscena svelato del nome. Il famoso gruppo che ha fatto sognare intere generazioni, sarà ospite nella serata di martedì 7 febbraio a Sanremo 2023. Manca sempre meno alla kermesse più attesa dell’anno.

I Pooh: perché si chiamano così?

Il gruppo fonda le sue radici da molto lontano. Infatti, sappiamo che è stato attivo già verso gli inizi degli anni ’60. In realtà, i Pooh così come li conosciamo noi oggi, non si sono chiamati sempre così. Nel 1962, a Bologna nacque la band dei Jaguars. Non sappiamo perché abbiano scelto un nome simile, forse per omaggiare i giaguari o in onore dell’omonimo marchio automobilistico.

Insomma, la prima formazione è iniziata in seguito ad un incontro tra un batterista, Valerio Negrini, e un chitarrista, Mauro Bertoli. Dopo due anni, si sarebbero aggiunti Vittorio Costa, il basso di Giancarlo Cantelli e la chitarra ritmica di Bruno Barraco. In seguito, la band avrebbe cambiato più volte la formazione fino al 1966, anno in cui la band fu costretta ad assumere un altro nome per motivi molto particolari.

La scelta del nome

Dopo aver firmato un importante contratto con la casa discografica Vedette, che doveva sostituire gli Equipe 84, quelli che all’epoca si chiamavano Jaguars si erano resi conto che c’era qualcosa che non andava. Il loro nome, infatti, già esisteva. Esisteva, infatti, un gruppo che si chiamava proprio così, proveniente da Roma e già con un disco 45 giri pubblicato.

Per questo, la segretaria del produttore della casa discografica, Aliki Andris, diede loro l’ispirazione per un nuovo nome. Pare che la figlia della segretaria, fosse una grande appassionata del personaggio di Winnie The Pooh, ed è per questo che il gruppo ha deciso di prendere in prestito questo nome!

Le parole del gruppo

In occasione di un’intervista rilasciata qualche tempo fa, i Pooh hanno spiegato ulteriori particolari in merito. “I nostri omonimi stavano per pubblicare il loro primo 45 giri. La segretaria di Sascia, proprietario della nostra casa discografica, era una ragazza inglese. È cresciuta insieme ai racconti scritti da Alan Alexander Milne, scrittore nato nel 1882 e morto nel ’56. Lui è stato l’autore dell’orsacchiotto Winnie The Pooh e delle sue avventure. Ci propose di chiamarci proprio Pooh perché era un bell’orsacchiotto. A quei tempi, in Italia non lo conosceva nessuno. Ma era un nome molto insolito, suonava bene, il cartone animato ancora non era stato realizzato. Così decidemmo di chiamarci Pooh”. Ricordiamo che tutte le puntate di Sanremo 2023 saranno visibili su RaiPlay.

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