Economia

Primo Maggio, i sindacati in piazza tra rabbia e mobilitazione: “Non è una festa” e Landini: “Vaccinare e non licenziare”

Manifestazioni in sicurezza in tre luoghi simbolo del mondo del lavoro: "Ripartire da chi ha perso tutto". Distanziamento e mascherine

In quello che sarà un altro “anno complicato” per l’economia, arriva il messaggio in occasione della festa dei lavoratori da parte del leader della Cgil Maurizio Landini: “È il momento di vaccinare e non di licenziare”. E il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri: “Non la vedo come una festa ma come una giornata di rabbia”. I tre sindacati scendono in piazza con tre manifestazioni nazionali unitarie in tre luoghi simbolici del mondo del lavoro.

Primo Maggio, i sindacati in piazza tra rabbia e mobilitazione

Si tratta di Terni, Passo Corese (Rieti), Ospedale dei Castelli a Fontana di Papa (Roma). “Bisogna investire sulla salute, sulla sicurezza, sullo stato sociale”, insiste Landini sottolineando che “è il lavoro che cura l’Italia”. E aggiunge: “Abbiamo visto il prezzo che abbiamo pagato a causa anche dei tagli alla sanità”, avverte Landini, che interviene alla Ast di Terni, uno dei luoghi simbolo scelti per le tre manifestazioni, che si svolgono in sicurezza, con i partecipanti che rispettano il distanziamento e che indossano le mascherine.

Sbarra (Cisl): “Patto sociale per il ‘vaccino’ del lavoro stabile”

Il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra parla di un “Primo Maggio di speranza, senza cortei e manifestazioni ma con l’auspicio di tornare gradualmente, e con la necessaria cautela, a una vita normale. Il sindacato c’è ed è in campo unitariamente per la ripartenza in sicurezza e la ricostruzione del Paese.

Andiamo in tre luoghi simbolo del mondo del lavoro a portare la nostra solidarietà, in particolare, ai lavoratori della sanità e a tutti coloro che hanno assicurato servizi e beni essenziali ai cittadini in questa lunga fase difficile della vita del Paese. Non basta più l’ampia e capillare diffusione del vaccino, che organizzeremo anche noi presto nelle aziende. Occorre anche il ‘vaccino’ del lavoro stabile, della crescita, degli investimenti, della giustizia sociale”.

Fico: “Risposte immediate e sostegno ai lavoratori”

Il presidente della Camera Roberto Fico ricorda “le conseguenze devastanti della pandemia, con la crisi che ha inciso gravemente sul capitale economico, umano e sociale. Non possiamo dunque oggi parlar di lavoro, dignità, futuro senza mettere in primo piano la necessità di un impegno vigoroso delle istituzioni e della politica per salvaguardare e accrescere l’occupazione. A chi ha perso il lavoro e guarda con preoccupazione al guruo, ai tanti imprenditori che costituiscono la struttura portante del tessuto economico del Paese servono risposte immediate e il sostegno delle istituzioni”.

Di Maio: “Ripartire dal lavoro: è la priorità”

Nel suo augurio postato su Facebook per la festa del Primo Maggio, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio scrive: “Buon Primo Maggio. In particolare modo a tutti i nostri connazionali che, anche in questo periodo di pandemia, sono rimasti in prima linea, in Italia e all’estero. Grazie al personale sanitario e ai nostri militari che non si sono mai risparmiati per il bene del Paese.

Ma anche a tante categorie colpite da questa crisi, lavoratori che con dignità hanno faticato il doppio per andare avanti. Con l’incremento delle vaccinazioni e i progetti del Pnrr avremo nuove opportunità da sfruttare al meglio per risollevarci. È proprio dal lavoro che dobbiamo ripartire, perché il lavoro è la cura, è la nostra priorità. Dobbiamo concentrare ogni sforzo per recuperare il terreno perduto, creare nuova occupazione e restituire alle nostre famiglie quel sorriso che la pandemia ci ha portato via. Viva l’Italia”.

Cgil: “Superare il blocco dei licenziamenti”

Nel confronto delle associazioni sindacali con il governo e indirettamente con le associazioni delle imprese, a partire da Confindustria, il nodo è quello dei tempi per superare il blocco dei licenziamenti messo in atto per far fronte all’impatto sull’economia dell’emergenza Covid, sottolinea ancora Landini che chiarisce: “È il momento di rimettere al centro un lavoro stabile”

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