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Oggi inizia la Quaresima 2023: quanto dura, significato, digiuno e catechismo

Oggi, domenica 26 febbraio, inizia la Quaresima 2023: cosa c’è da sapere su Papa Francesco, digiuno, significato bambini. La Quaresima è una delle ricorrenze che la Chiesa cattolica e altre Chiese cristiane celebrano lungo l’anno liturgico. È un periodo che precede la celebrazione della Pasqua; secondo il rito romano inizia il Mercoledì delle Ceneri e si conclude il Giovedì santo, mentre secondo il rito ambrosiano parte dalla domenica successiva al Martedì grasso e si conclude il Giovedì santo con l’inizio del Triduo pasquale.

Tale periodo è caratterizzato dall’invito alla conversione a Dio. Sono pratiche tipiche della quaresima il digiuno ecclesiastico e altre forme di penitenza, la preghiera più intensa e la pratica della carità. È un cammino che prepara alla celebrazione della Pasqua, che è il culmine delle festività cristiane.

Ricorda i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo nel Giordano e prima del suo ministero pubblico. È anche il periodo in cui i catecumeni vivono l’ultima preparazione al loro battesimo.


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Quaresima 2023, inizia oggi: cosa dice Papa Francesco

Quest’anno papa Francesco ha chiesto a tutti, “credenti e non credenti”, di fare di questo giorno una “Giornata di digiuno per la pace”. E ha invitato “in modo speciale” i credenti a dedicarsi “intensamente” alla preghiera e al digiuno.

L’appello del Papa è stato lanciato mercoledì scorso, a meno di 24 ore dell’attacco militare russo all’Ucraina, quando ormai tutti i segnali andavano verso questa drammatica evoluzione.

“E ora – aveva detto il Pontefice – vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti. Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra”.

Il significato dei quaranta giorni di Quaresima

Alla fine del V secolo, e ancora oggi nel rito ambrosiano, la quaresima iniziava di domenica (1º giorno), durava cinque settimane complete (5×7=35 giorni) e si concludeva il giovedì della settimana santa (con l’ultima domenica di Quaresima e altre quattro ferie, cioè altri cinque giorni), per un totale di quaranta giorni esatti. Alla fine del V secolo l’inizio venne anticipato al mercoledì precedente la prima domenica (altri quattro giorni), e furono inclusi il Venerdì santo e il Sabato santo nel computo della Quaresima, arrivando così in tutto a quarantasei giorni. Poiché le sei domeniche di Quaresima non sono giorni di digiuno, in tutto il tempo di Quaresima rimangono quaranta giorni esatti di digiuno ecclesiastico prima della Pasqua.

Con il Codice delle Rubriche del Breviario e del Messale Romano del 1960 papa Giovanni XXIII distinse, dentro del “tempo quaresimale” (tempus quadragesimale), il “Tempo di Quaresima“, che comincia con il Mercoledì delle Ceneri, dal successivo “Tempo della Passione”, che comincia con i I Vespri della I Domenica della Passione (ossia V Domenica di Quaresima). Aggiunge che la settimana che comincia con la II Domenica della Passione è chiamata Settimana Santa e che gli ultimi tre giorni (interi) di questa settimana sono designati come Triduo Sacro.

Paolo VI, con il motu proprio Mysterii Paschalis del 14 febbraio 1969, decretò che “Il Tempo di Quaresima decorre dal Mercoledì delle Ceneri fino alla Messa «Cena del Signore» esclusa”. Si distingue il Triduo Pasquale, che “ha inizio dalla Messa «Cena del Signore», ha il suo fulcro nella Veglia Pasquale, e termina con i Vespri della domenica di Risurrezione”.

Per questo la Quaresima dura dal Mercoledì delle Ceneri fino al Giovedì santo, per un totale di quarantaquattro giorni. Per il rito ambrosiano la Quaresima inizia la domenica dopo il Mercoledì delle Ceneri romano e termina anch’essa la sera del Giovedì Santo per un totale di quaranta giorni esatti. Il codice di diritto canonico disciplina i giorni di penitenza cristiana ai canoni da 1249 a 1253.

Quaresima 2023, come si fa il digiuno: cosa mangiare e bere

Il digiuno consiste nel non mangiare al mattino e dopo sesta (mezzogiorno) e astenendosi da ogni cibo di derivazione animale (carne, pesce compreso, uova latte e latticini), nonché dal vino e dalle altre bevande alcoliche e dall’olio d’oliva.

Il digiuno consiste nel non mangiare al mattino e dopo sesta (mezzogiorno) e astenendosi da ogni cibo di derivazione animale (carne, pesce compreso, uova latte e latticini), nonché dal vino e dalle altre bevande alcoliche e dall’olio d’oliva

Entrando più nel dettaglio, l’astinenza riguarda il divieto specifico di consumare carne (mentre sono permesse uova, latticini e pesce); il digiuno si riferisce invece all’obbligo di fare un unico pasto durante la giornata, al netto della possibilità di assumere un po’ di cibo al mattino e alla sera.

Durante il digiuno puoi bere solo acqua o non zuccherato. In alternativa puoi anche concederti un caffè con una piccola quantità di latte (50-100 mL al giorno), succo di verdura e brodo vegetale. Dopo le tue ore di digiuno puoi scegliere di bere quello che preferisci. Tuttavia le bevande con poco zucchero o poco caloriche sono più sane.

Quaresima 2023: catechismo, sussidio e bambini

Sarà una Quaresima che ci porterà a cambiare la tristezza in gioia, perché è questo il senso del cammino che ci fa accogliere il dono della Pasqua! La gioia vera è frutto dell’amore – ne siamo convinti – per questo chiederemo a ragazzi e ragazze di esercitarsi nelle tre dimensioni dell’amore: “ama Dio, ama gli altri, ama te stesso”. Per scoprire e mettere in pratica questa strada della gioia, ci faremo aiutare dai “colori della Quaresima”, vere proprie indicazioni per il cammino.

Ogni colore è frutto della lettura del Vangelo delle Domeniche del tempo di Quaresima in rito ambrosiano. Attraverso le azioni e le parole di amore che Gesù ci dona, ogni tristezza può cambiare in gioia: camminare, incontrare, vivere con verità, credere, sperare, amare saranno le tappe di un percorso che ci farà dire: “Ama. C’è gioia”.

Camminando verso la Pasqua del Signore Gesù, chiediamo a ragazzi e ragazze, con le loro famiglie, in oratorio, a scuola, con gli amici e nel tempo libero, di far vedere come sia possibile vivere nella gioia, proprio perché si ama e si mette in pratica il comandamento dell’amore.

La proposta «Ama. Questa sì che è vita!» pone dunque l’accento sulla letizia e la gioia che si fonda sul Vangelo e sull’incontro con Gesù. È il suo amore, prima di tutto, che fa cambiare la nostra tristezza in gioia. È il suo desiderio di camminare con noi, di incontrarci e accompagnarci con la sua parola di verità; sono il dono del suo perdono e della sua stessa vita che accendono in noi una gioia vera e persino incontenibile. Non vengono eliminati i problemi, non saremo esentati dalla sofferenza – lo diremo ai ragazzi – ma potremo guardare le esperienze di ogni giorno attraverso l’amore di Gesù e, sentendoci amati, potremo affrontare ogni situazione facendo scelte di amore e di carità. È il modo di vivere che è proprio dei cristiani e dei discepoli amati del Signore. Ancora una volta i capitoli 13-17 del Vangelo secondo Giovanni potranno illuminare percorsi e messaggi. Abbiamo ancora tempo – in Quaresima – di puntare a quei «messaggi irrinunciabili» che sono dentro il Vangelo e che abbiamo l’impegno di comunicare ai più piccoli e ai più giovani, con un entusiasmo che – nonostante i tempi – dovremo riscoprire, proprio a partire dalla nostra relazione personale con il Signore.


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La Quaresima è il tempo per stare ancora di più con Gesù e lasciarsi amare da lui

Diremo a bambini e ragazzi, di settimana in settimana, che è l’amore che riceviamo da Dio – attraverso Gesù – che colora la nostra vita e le dona una luce nuova, che si vede, si percepisce dai nostri sguardi luminosi e grazie al nostro desiderio di «uscire dal nostro guscio» per correre incontro agli altri e fare il bene!

Sarà dunque una Quaresima che ci porterà a passare dalla tristezza alla gioia, perché è questo il senso del cammino che ci fa accogliere il dono della Pasqua!

Di domenica in domenica diremo che c’è gioia! C’è gioia se si impara lo stile di Gesù nell’affrontare il cammino, se ci si lascia incontrare da Lui, se si accoglie la sua Parola, se si crede e si spera in Lui, se si ama come Lui ha amato noi! (cfr. itinerario domenicale che proponiamo per la Quaresima in oratorio: di seguito i titoli).

«Ama. C’è gioia» è il nuovo passo che facciamo nel cammino dell’anno oratoriano «Ama. Questa sì che è vita!», continuando ad aiutare i ragazzi a sentirsi uniti dentro una comunità – nell’esperienza dell’oratorio – e continuando a invitarli a sperimentare che cosa significa essere liberi in rapporti di vicinanza e di prossimità, nel reciproco rispetto e nella comprensione dell’altro. Dentro queste costanti – uniti, liberi, lieti – il Vangelo ci insegna che la gioia è il compimento dell’amore. La poniamo dunque al cuore del cammino dell’anno che è la Quaresima e che sarà la Pasqua.

I colori della Quaresima

La Quaresima ha i suoi colori. Riprendono le immagini che ci presentano i brani evangelici delle domeniche del tempo ambrosiano: il deserto, l’acqua, il confronto e il cambiamento, la vista e la fede, la speranza nella risurrezione, l’amore donato in sacrificio.

Potremo aiutare i ragazzi a camminare lungo la Quaresima, se gli offriamo ogni settimana la prospettiva di un colore che man mano si associa a un altro.

Solo insieme i colori potranno essere immagine della gioia vera. Come rappresentare la gioia se non “colorata” da una forma multicolore? Ecco perché la Croce della Gioia, al termine della Quaresima, sarà formata da tanti colori che richiameranno il cammino fatto e la gioia che nasce dall’amore reciproco e dalla accoglienza di quell’amore più grande che Gesù ci offre con la sua morte e risurrezione.

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