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Vita e carriera di Raffaella Carrà, icona dello spettacolo e della musica

Della sua formidabile e instancabile carriera, iniziata negli anni '60, non c'è solo la musica: Raffaella è stata anche showgirl, ballerina, attrice, conduttrice televisiva e radiofonica e autrice e conduttrice di numerosi programmi televisivi

Raffaella Carrà è stata una delle donne italiane più famose nel mondo dello spettacolo, della televisione e della musica. Della sua formidabile e instancabile carriera, iniziata negli anni ’60, non c’è solo la musica: Raffaella è stata  anche showgirl, ballerina, attrice, conduttrice televisiva e radiofonica e autrice e conduttrice di numerosi programmi televisivi.

Raffaella Carrà, vita e carriera

Raffaella Carrà, pseudonimo di Raffaella Maria Roberta Pelloni, è nata il 18 giugno 1943 a Bologna. È morta a Roma il 5 luglio 2021, all’età di 78 anni, causa di un cancro ai polmoni, malattia che, per volontà della stessa, non era stata resa pubblica. A darne l’annuncio è stato il compagno di lunga data Sergio Japino.

Trascorre la sua infanzia a Bellaria-Igea Marina, vicino Rimini. Il padre era il gestore di un bar a Bellaria mentre la mamma, Iris Dellutri, era di origini siciliane. La madre divorzia nel 1945 e Raffaella cresce senza la figura paterna, nella gelateria della nonna. A soli 8 anni si trasferisce nella capitale per seguire Jia Ruskaia, fondatrice dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma.

Il debutto precoce nel cinema e nella televisione

Precoce nelle arti, debutta prestissimo nel film Tormento del Passato (1952) di Mario Bonnard, dove appare con il vero nome, Raffaella Pelloni. Il suo nome d’arte le fu consigliato dal regista Dante Guardamagna, associando il nome vero, Raffaella, al cognome del pittore Carlo Carrà.

Consegue il diploma presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, e subito dopo, nel 1960, arriva il debutto cinematografico con il film, La lunga notte del ’43 di Florestano Vancini.

In seguito partecipa a diverse pellicole tra cui ricordiamo: I Compagni di Mario Monicelli, al fianco di Marcello Mastroianni e nel 1965 lavora sul set del film, Il colonnello Von Ryan, insieme a Frank Sinatra.

Il successo televisivo con quel suo stile che l’ha resa la famosa “Raffa nazionale” arriva nel 1970 con lo spettacolo Io Agata e tu, con Nino Taranto e Nino Ferrer.

Il successo con Canzonissima

Ma a fare scandalo saranno le sue apparizioni nel noto programma televisivo di varietà, Canzonissima, qui vediamo una giovanissima Raffaella che affianca Corrado Mantoni con l’ombelico scoperto, sfoggiato durante la sigla Ma che musica maestro!.



L’anno successive continua la sua apparizione nel programma ed è qui che lancia quello che sarà il suo cavallo di battaglia, il Tuca tuca, a ritmo di passi tipici che solo una showgirl come lei poteva creare, compare anche  la canzone Chissà se va.



Nel 1974 avviene la collaborazione con quella che sarà una delle sue più grandi amiche, Mina Mazzini, insieme presentano il programma Milleluci. Raffaella è ormai diventata una showgirl e una conduttrice a livello internazionale.


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Nello stesso anno presenta da sola Canzonissima, celebre è il duetto con Topo Gigio, dove canta, Strapazzami di coccole. Sempre nel 1974 pubblica l’album Felicità tà tà, contenente uno dei suoi maggiori successi, il brano disco-music Rumore. L’album riscuote un ottimo successo, tanto da ottenere il disco di platino.



La sua carriera decolla tanto da apparire in diversi programmi televisivi: Ma che sera (1978), famosa è la sigla cantata dalla stessa Raffaella, Tanti auguri, un inno all’amore libero e spensierato; Fantastico 3 (1982) con Corrado Mantoni e Gigi Sabani, da cornice al programma un’altra celebre sigla Ballo ballo; e infine Pronto, Raffaella? (1984 e 1985), che le porta ad ottenere, nel 1984, il titolo di Personaggio televisivo europeo femminile, assegnato dall’European TV Magazines Association. Ed è proprio in questo programma che Raffaella incontra per la prima volta il regista, Gianni Boncompagni, il compagno di una vita.

Conduce nel 1985 Buonasera Raffaella e l’anno successivo Domenica In, poi passa, nel 1987 alla Mediaset, dove realizza Raffaella Carrà Show e Il principe azzurro, ma non le procurano grossi ascolti. Dopo la sua breve esperienza alla Mediaset, ritorna in Rai, dal 1989 fino al 1991, e conduce Fantastico 12 insieme a Johnny Dorelli. Dal 1992 al 1995 lavora in Spagna sul primo canale TVE dove conduce, Hola Raffaella, premiato con il TP, l’equivalente dell’italiano Telegatto.

Torna in Italia nel 1995 con Carràmba che sorpresa: il record di ascolti è clamoroso, tanto da condurre altre quattro edizioni del programma, nella fascia più importante del sabato sera. Grazie a questa rinnovata popolarità presenta nel 2001 la VI edizione del Festival di Sanremo. Nel 2004 conduce il programma Sogni, due anni è la volta del programma Amore, dedicato alle adozioni a distanza che la conduttrice sostiene. Nel 2008 l’emittente spagnola TVE la chiama per tre programmi legati all’Eurofestival.

Nell’estate 2011 esce il remix di un suo storico brano musicale, A far l’amore comincia tu, che diviene così Far l’amore, realizzato da Bob Sinclar, suo partner nella conduzione della finale dell’ESC 2011.



Il brano si rivela un rinnovato successo internazionale e il suo inserimento come colonna sonora nel film La grande bellezza (2013) di Paolo Sorrentino, premiato l’anno successivo con l’Oscar come miglior film in lingua straniera.

Curiosità e vita privata

Nel cuore della Raffa ci sono stati alcuni amori importanti senza mai sposarsi. Uno dei più celebri compagni è stato il regista, Gianni Boncompagni, con il quale Raffaella è stata legata dal 1969 al 1980. Ha avuto poi una relazione con il coreografo Sergio Japino, conosciuto durante una tournée in Spagna.

Le sue origini bolognesi non vengono mai dimenticate dalla Carrà ma è dall’età di 8 anni che vive a Roma. Raffaella si trasferisce a Roma per studiare all’Accademia Nazionale di Danza e al Centro Sperimentale di Cinematografia. Raffaella è attualmente vicina di casa del cantante Renato Zero.

Tramite i dati del 2001, fornitoci da La Repubblica, sappiamo che Raffaella è entrata 58esima nella lista delle donne italiane più ricche in assoluto; preceduta dalla nota conduttrice Maria De Filippi.

Raffaella Carrà nel 2017, durante un Gay Pride, tenutosi a Madrid, è stata eletta “Icona mondiale del mondo omosessuale“, molti suoi brani, infatti, sono presenti nelle manifestazioni per i diritti del mondo Lgbt. La Raffa è inoltre favorevole all’adozione dei bambini da parte di coppie aventi lo stesso sesso, racconta al settimanale Il Venerdì:

“Oggi, quando si parla delle adozioni a coppie gay ma anche etero, faccio un pensiero: ‘Ma io con chi sono cresciuta?’ Mi rispondo: con due donne, mia madre e mia nonna. Facciamoli uscire i bambini dagli orfanotrofi, non crescono così male anche se avranno due padri o due madri. Io le ho avute. Sono venuta male?“.

Il fratello Renzo è morto all’età di 56 anni. L’artista non ha avuto figli ma era legatissima ai suoi nipoti, figli di lui, Matteo e Federica.

La morte

È morta a Roma il 5 luglio 2021, all’età di 78 anni, a causa di un cancro ai polmoni, malattia che, per volontà della stessa, non era stata resa pubblica. A darne l’annuncio è stato il compagno di lunga data Sergio Japino. Due giorni dopo, 7 luglio, si è svolto il corteo funebre, che ha toccato alcuni dei luoghi simbolo della sua carriera e che ha visto moltissime persone renderle omaggio: dopo la partenza dalla casa romana dell’artista in via Nemea 21, il carro funebre ha effettuato una prima sosta all’Auditorium Rai del Foro Italico, in cui per anni andò in onda Carràmba! Che sorpresa, per poi proseguire per gli studi di via Teulada 66, in cui la Carrà esordì nel 1961 a fianco di Lelio Luttazzi con la trasmissione Tempo di danza e da dove negli anni ottanta è andato in onda Pronto, Raffaella?.

Il corteo ha continuato il suo percorso fermandosi anche presso il Teatro delle Vittorie, sede di tanti programmi Rai tra cui Milleluci, che vide Raffaella Carrà accanto alla cantante Mina e dove la showgirl condusse in coppia con Corrado Canzonissima tra il 1970 ed il 1971. Proprio al teatro delle Vittorie era stata realizzata, in compagnia di Fiorello, la prima puntata dello show condotto dalla Carrà, A raccontare comincia tu. Dopo un’ultima sosta alla sede Rai di viale Mazzini, la salma della soubrette è giunta presso il Campidoglio, dove è stata allestita la camera ardente[44]. La sera del giorno precedente, prima della semifinale degli Europei 2020 tra Italia e Spagna, durante il riscaldamento della nazionale, dal Wembley Stadium di Londra è stata diffusa una delle più celebri canzoni della Carrà, A far l’amore comincia tu: la richiesta dell’inserimento della canzone nella playlist del riscaldamento delle nazionali era stata fatta dalla stessa FIGC alla UEFA per omaggiare la cantante e presentatrice molto stimata anche nel paese iberico.

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