Reddito di Cittadinanza, cosa cambia nel 2023

Alessia Benincasa26 Febbraio 2023

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Ecco come cambia il Reddito di Cittadinanza nel 2023 ( da lunedì si darà il via anche al pagamento degli assegni di febbraio). Chi potrà richiederlo nuovamente e quali sono le sue funzioni con il nuovo decreto?

Reddito di Cittadinanza 2023, cosa cambia?

A poche ore dall’arrivo dell’assagno di febbraio, ovvero da lunedì, per i percettore del sussidio comincia anche il conto alla rovescia. Il Reddito di Cittadinanza, infatti, è cambiato. Resterà come aiuto solo per pochi, come aveva già promesso la Meloni durante la campagna prima delle elezioni.

Come già confermato nei giorni scorsi, al posto dell’assegno nel 2024 saranno implementate con gli stessi fondi politiche attive e di accompagnamento al lavoro. Ma ancora non sono stati dati dettaglia del provvedimento che sarà avviato solo a fine anno.

A chi verrà tolto?

Per l’anno in corso, chi è percettore del sussidio ma considerato anche “occupabile”, il Reddito sarà valevole solo per sette mesi, dunque fino alla fine di luglio. Decorsa quella data non sarà evoluta più alcuna sonna.

A rinunciare saranno per primi i percettori di età compresa tra i 18 e i 59 anni e che, all’interno de nucleo familiare, non sono presenti minorenni, disabili o persone con oltre 60 anni. Tutte le persone che fanno parte di questi requisiti dovranno seguire, in questi sette mesi, un corso di formazione, o “riqualificazione” professionale altrimenti ci sarà il taglio improvviso del sussidio. Secondo le stime del governo, i beneficiari coinvolti da questa riduzione saranno poco più di 400 mila persone.

Inoltre, perderanno il sussidio quest’anno anche le persone tra i 18 e i 29 anni che non hanno completato la scuola dell’obbligo, ovvero fino ai 16 anni, a meno che non decidano di tornare a scuola e completare il ciclo di studi. In questo caso, si calcola, che potranno perdere il sussidio circa il 38,5% dei beneficiari.