Cronaca

Riapertura scuole, Draghi cede alle Regioni: no al 100% degli alunni in classe

Da risolvere il nodo trasporti e gli assembramenti

La scuola è ancora uno degli argomenti più spinosi in discussione: gli elementi che, combinati insieme, potrebbero portare al disastro sono tanti, a partire dai trasporti, per non parlare degli assembramenti che si andrebbero a creare all’entrata e all’uscita. Dopo oltre 1 anno dall’inizio della pandemia il Governo, le Regioni e i sindaci ancora non sono riusciti a trovare la quadra. L’unica certezza è la paura del contagio, paura che ha spinto il Governo a cedere alla pressione delle Regioni sulla riapertura delle scuole, e a sospendere, almeno temporaneamente, il ritorno in presenza al 100%.

Riapertura scuole, vittoria delle Regioni: la presenza non sarà al 100%

Il ritorno alla normalità, per gli studenti italiani, è ancora incerto e nebuloso: da giorni le Regioni premevano affinché il Governo apportasse una modifica al Decreto, eliminando il ritorno alle lezioni in presenza al 100%. Alla fine Draghi ha ceduto e ha rimandato la riapertura, fino a data da destinarsi: le condizioni ancora non ci sono, non c’è un piano trasporti chiaro, nè un protocollo condiviso e definitivo per l’ingresso e l’uscita degli alunni.

Le parole del Ministro Gelmini

A RTL 102.5, il Ministro degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, ha spiegato la decisione del Governo “Nessuna marcia indietro, il governo vuole riaprire le scuole, lo farà e tende al 100% della presenza di studenti, ma c’è un problema che riguarda i trasporti e che il governo precedente ha un po’ dimenticato. Noi abbiamo attivato un tavolo con il ministro Giovannini, Regioni ed Enti locali. Si parte dal 60%, ci saranno punte del 75%, qualcuno lo farà al 100%, quell’obiettivo lo raggiungeremo progressivamente”.

Trasporti e sicurezza

Due sono i problemi ancora irrisolti: i trasporti pubblici e l’impossibilità a garantire il ritorno in aula in piena sicurezza. Alcune Regioni, come Veneto e Calabria, hanno tentato di riproporre la Dad a chiamata, ma su questo il Governo non ha ceduto. Le scuole superiori potranno adottare “forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica”, si legge nella bozza del nuovo Decreto, affinché sia garantita, in zona rossa, la presenza “ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%” mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita “ad almeno il 60% e fino al 100%” Niente deroghe dalle Regioni: unica eccezione alle deroghe, i focolai del virus.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio