Economia

Il tetto al contante salirà a 5mila euro: ecco la bozza del nuovo decreto aiuti

Sale a 5mila euro il tetto all'uso del contante

Il consiglio dei ministri approverà oggi il decreto aiuti emanato dal nuovo governo: ecco cosa cambia. Tetto al contante salirà a 5mila euro, bollette a rate per le imprese e Superbonus al 90%. Approvato invece domani il nuovo drecreto per tutelare le famiglie e le imprese dal caro-energia fino a fine anno.

Salirà a 5mila euro il tetto contante: cosa cambia nel decreto aiuti

Tetto al contante a 5mila euro, bollette a rate per le imprese e Superbonus al 90%: ecco il decreto Aiuti Quater da 9,1 miliardi di euro che sarà approvato già da oggi. Approvato invece domani il nuovo drecreto per tutelare le famiglie e le imprese dal caro-energia fino a fine anno.

Sale a 5mila euro il tetto all’uso del contante. È stato scritto nero su bianco nella bozza del dl aiuti quater. Sarà visibile nell’articolo 6 del decreto, sono previste “Misure urgenti in materia di mezzi di pagamento”. Prevede limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore fino a 5mila euro.

Le altre misure

Arriva la possibilità per le imprese di pagare le bollette di energia e gar ormai alle stelle a rate. Lo prevede la misura inserita nella bozza del dl atteso oggi nel Consiglio dei Ministri. La misura sarà destinata alle imprese in Italia e concede di rateizzare gli importi “eccedenti l’importo medio contabilizzato perr l’intero 2021 per i consumi dal primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 31 dicembre 2023”.

In arrivo una modifica del Superbonus con la detrazione al 90% con alcune condizioni. “Per interventi a partire dal 1 gennaio 2023 su immobili di persone fisiche la detrazione spetta nelle misura del 90% anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023. L’importante è che l’immobile sia adibito ad abitazione principale e che il contribuente abbia un reddito non superiore ai 15mila euro”

Arriva anche la “norma sblocca trivelle”. “Per incrementare la produzione nazionale di gas nazionale si è consentito il rilascio di concessioni di coltivazione di idrocarburi in zone di mare poste fra le 9 e le 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette, limitatamente ai siti aventi un potenziale minerario di gas superiore a 500 milioni di metri cubi”.

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