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Febbre da topo, c’è un caso anche in Italia | Cos’è l’infezione che ha contagiato 200 persone in Slovenia

Febbre da topo, c'è un caso anche in Italia. Ma cos'è l'infezione che ha contagiato ben 200 persone in Slovenia? Come si manifesta e quali sono i sintomi?

Febbre da topo, c’è un caso anche in Italia. Ma cos’è l’infezione che ha contagiato ben 200 persone in Slovenia? Come si manifesta e quali sono i sintomi? Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere.

Febbre da topo, cos’è l’infezione che si sta diffondendo in Slovenia

Da qualche settimana in Slovenia, nella zona di Tarnova e Aidussina, al confine con il Friuli Venezia Giulia si stanno registrando numerosi casi di “febbre da topo” (infezione da hantavirus). Un caso è stato registrato anche in Italia: si tratta di un cittadino sloveno che vive e lavora vicino al confine italiano. L’uomo, che si è presentato al pronto soccorso di Gorizia, non versa comunque in gravi condizioni.

Come si trasmette e cos’è la febbre da topo

Le infezioni da hantavirus sono diffuse in tutto il pianeta, in particolare nelle zone rurali. Il virus viene trasmesso da piccoli roditori che lo eliminano attraverso le feci e l’urina. L’uomo può essere contagiato attraverso l’inalazione del virus rilasciato dagli escrementi, toccando il terreno contaminato o più raramente con il morso del roditore, venendo così a contatto diretto con la saliva del topo.

Ci si può contagiare inalando il virus mentre si pulisce una cantina con una scopa, che disperde nell’aria le minuscole particelle di virus delle feci di ratto contenenti il virus. I gruppi più a rischio sono allevatori e forestali. La malattia non si trasmette da uomo a uomo, ma solo da animale a uomo. Una volta infettato il roditore rilascerà il virus per tutto l’arco della sua vita.

Come si manifesta

La «febbre da topo» si manifesta in genere con febbre alta, mal di testa, brividi, dolore all’addome, congiuntivite, rossore al viso, disturbi respiratori. In genere l’infezione dura da due a quattro settimane, ma se trascurata può portare a gravi complicanze come la nefropatia epidemica, emorragie, sindromi polmonari. Non esiste un trattamento specifico o un vaccino, ma farmaci antivirali hanno dimostrato di ridurre la malattia e la morte, se usati precocemente. Non esiste un vaccino.

Evitare il contagio

Per evitate il contagio la scheda del ministero della Salute suggerisce di evitare l’esposizione ai roditori e ai loro escrementi, lavare spesso le mani, non sedersi a terra nelle zone colpite e indossare una mascherina se si stanno pulendo aree contaminate, facendo particolare attenzione a non disperdere aerosol.

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