Cronaca

Coronavirus, a settembre si torna a scuola, ne è sicura la ministra Azzolina: ma per farlo servirebbero 12 miliardi

Scuola, l’incontro di ieri tra la ministra dell’Istuzione Azzolina, il Primo Ministro Conte e i sindacati, ha evidenziato le complicazioni che un eventuale ritorno in classe a settembre potrebbe comportare, sia per gli insegnanti, che per gli studenti e le loro famiglie.

Scuola, ritorno in classe a settembre

Il nuovo piano scuola, ha detto il ministro, sarà a più livelli, in base all’evoluzione della situazione epidemiologica. Previste lezioni anche il sabato, nessun doppio turno per gli insegnanti, o sdoppiamento delle classi, ma orari più flessibili. Per gli alunni più piccoli, invece, ci si affiderà alle responsabilità familiari, a partire dalla misurazione della temperatura a casa.

Tornare in classe però costererebbe 12 miliardi

Per quanto riguarda le norme igieniche, saranno previsti ingressi scaglionati, uso delle mascherine, e organizzazione dei trasporti in modo da evitare assembramenti. Ma se le cose dovessero degenerare, e la curva epidemiologica dovesse risalire, con un aumento dei contagi, allora la didattica a distanza dovrà avere un ruolo centrale.

La didattica a distanza

La didattica a distanza dovrà avere un ruolo centrale, verranno emanate linee guida che saranno specifiche. Quest’anno sono stati spesi 400mln di euro per la fibra nelle scuole, ma il prossimo anno sarà diverso.

I fondi

La scuola attende i fondi dal recovery fund: un contributo essenziale per costruire i nuovi edifici, che saranno comunque opere di edilizia leggera. Per fare ciò secondo l’ANIEF, l’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori, servirebbero 12 miliardi di euro.

Regioni e Comuni appoggiano il ministro

Secondo il presidente dell’Anci “Ci sono una serie di necessità urgenti: sblocco dell’assunzione di personale, certezze su risorse per interventi rapidi di edilizia scolastica, riorganizzazione dei servizi di mensa e trasporto, un vero piano dei tempi che consenta di evitare gli spostamenti si concentrino nelle ore di punta“.

Critici i sindacati

Per il segretario della Cgil Maurizio Landini ed il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, “la discussione sulla ripartenza è importante ma in grave ritardo”. L’obiettivo, secondo il segretario nazionale UIL nazionale, “è quello della ripresa dell’attività didattica in presenza, quanto più possibile diffusa e generalizzata. Ma perché ciò avvenga secondo i necessari criteri di sicurezza, servono risorse e più personale. In questo quadro, si inserisce anche la richiesta di assunzione e di tutele per i precari”.

 

 

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