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In arrivo il decreto Ristori 5: il governo Draghi al lavoro

Dopo essersi assopito per circa due mesi, a causa della crisi di governo, il decreto Ristori 5 viene ripreso dal nuovo governo Draghi

Il Parlamento aveva già votato lo scostamento di bilancio di circa 32 miliardi, necessario per la predisposizione del decreto Ristori 5, al tramonto dell’Esecutivo Conte bis. Il nuovo governo Draghi, dopo essersi insediato nel fine settimana, riprende i lavori su ristori.

Ristori 5: governo Draghi al lavoro su aiuti e cartelle esattoriali


Il governo Draghi punta sui Ristori

Il Premier Draghi ha chiesto coesione alle differenti forze politiche, per risollevare le sorti del Paese. Probabilmente, le differenti correnti politiche potranno rivedere le posizioni, in occasione del voto di fiducia in Parlamento, per evitare di mostrare un Esecutivo già traballante ed instabile.

Il neonato governo Draghi ha già puntato i riflettori sui ristori ed ha ripreso il lavoro del precedente Esecutivo, beneficiando dello scostamento di 32 miliardi di euro, predisposto ad hoc con l’aiuto del Parlamento, all’inizio del 2021.

Il decreto Ristori riguarderà i nuovi contributi a fondo perduto, passando per una formula generalizzata, rispetto alle precedenti previsioni normative. Prevederà, inoltre il Bonus di 1000 euro a Partite Iva, stagionali, autonomi, intermittenti. Inoltre sono attese misure importanti per il lavoro, come già confermato dal neo ministro Orlando al confronto con i sindacati. Prevista, dunque, la proroga della cassa integrazione Covid e del blocco dei licenziamenti, della Naspi (di ulteriori due mesi) e del Rem.  Inoltre, è stata richiesta la pace fiscale del 2021, con rottamazione quater delle cartelle esattoriali, nuovo saldo e stralcio.


ristori 5

Governo Draghi al lavoro su decreto Ristori 5

Il nuovo governo Draghi è atteso da appuntamenti decisivi ed il decreto Ristori 5 sarà sicuramente la prima matassa da sbrogliare. Conterrà indennizzi, bonus e aiuti per le imprese, lavoratori e cittadini.

Lo aveva richiesto a gran voce Giuseppe Conte, per far rifiatare milioni di famiglie italiane, in sofferenza da circa un anno a causa delle restrizioni, dovute dall’emergenza pandemica. Draghi sembra non discostarsi affatto dalla linea del Premier dimissionario, almeno all’inizio della sua agenda politica.

I nuovi contributi a fondo perduto dovrebbero risolvere le problematiche emerse per il codice Ateco e dovrebbero superare le distinzioni regionali, dovute alle differenti colorazioni. L’obiettivo è bloccare, o quantomeno limitare 50 milioni di cartelle dell’Agenzia dell’Entrate, in arrivo verso la fine del mese.

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