Guerra

La deportazione dei profughi ucraini in Siberia, nel Circolo Polare Artico e in Estremo Oriente

Putin ha redistribuito gli ucraini in zone remote della Russia

Putin ha fatto salire 100mila profughi ucraini sui gli autobus che li porteranno in aree e terre remote. Una vera e  propria deportazione, come riportato nei documenti del Cremlino citati dal quotidiano britannico The Independent. Il quotidiano  cita un decreto del governo russo che mostra come il mese scorso Mosca abbia emesso un ordine di emergenza per trasferire quasi 100.000 persone dalla zona di guerra a regioni tra cui la Siberia, il Caucaso settentrionale, l’Estremo Oriente e persino il Circolo Polare Artico. Le destinazioni in cui vengono inviati gli ucraini includono le repubbliche militarizzate della Cecenia, Inguscezia e Daghestan fino all’Estremo Oriente alle Isole Curili.

La deportazione dei profughi ucraini: costretti a firmare documenti falsi

Il documento di cui il quotidiano è in possesso suggerisce che le persone verranno inviate anche a Magadan, sulla costa orientale della Russia, e al porto artico di Murmansk. Nessuno di questi viene inviato nelle principali città russe di Mosca o San Pietroburgo, probabilmente per non farli entrare in contatto con media indipendenti.

Il decreto del Cremlino, pubblicato sul “portale ufficiale di informazioni legali” russo, afferma che “tenendo conto dell’attuale situazione” in Ucraina, il governo “approva la distribuzione” di cittadini della Federazione Russa, Ucraina, Donetsk e Lugansk, alle entità costitutive della Federazione Russa e afferma che queste “assicureranno l’accoglienza” di 95.739 persone.

Ucraini spostati contro la loro volontà dall’esercito russo

Un esperto di Russia e Ucraina ha spiegato al The Independent che gli sforzi per spostare le persone così lontano dal confine sono “profondamente preoccupanti”. Il sindaco di Mariupol ha spiegato che decine di migliaia vengono spostate contro la loro volontà attraverso campi di filtrazione controllati dalla Russia. E secondo il quotidiano, a molti di questi verrebbero consegnati dei documenti da firmare in cui si afferma che sono state le truppe ucraine a bombardare la città.

Rapimenti e deportazioni

I rifugiati vengono interrogati da funzionari in uniforme e fotografate nelle zone di raccolta e in altri punti di transito vengono consegnati loro dei tagliandi che danno il diritto a un passaporto russo. I giovani vengono interrogati per diverse ore e tutte le critiche che fanno all’esercito ucraino vengono registrate in video, ha spiegato una fonte al quotidiano. “Quasi tutti, dopo il filtraggio, vengono inviati in autobus nel territorio della Russia. Nessuno dei nostri conoscenti voleva o aveva programmato di andarci, ma da Mariupol non c’è possibilità di raggiungere il territorio ucraino“.

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