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Elezioni, non solo Di Maio: tutti i grandi esclusi dal Parlamento dopo il voto

Chiude la sua parabola discendente Luigi Di Maio: ancora ministro degli Esteri in carica

Non solo Luigi Di Maio: ci sono tanti altri grandi esclusi dopo le elezioni politiche 2022. Un “taglio” di alcuni grandi nomi legati non solo alla riduzione del numero dei parlamentari, ma anche al deciso successo della destra. Un risultato che lascerà fuori dal parlamento tanti nomi importanti. Ecco di chi si tratta.

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Chiude la sua parabola discendente Luigi Di Maio: ancora ministro degli Esteri in carica, la sua lista Impegno civico non gli ha consentito di essere eletto, nonostante la candidatura nel collegio uninominale della Camera di Napoli Fuorigrotta. Il collegio, infatti, va all’ex ministro Sergio Costa, candidato proprio con i 5 stelle, con il 40% circa dei voti. Distanziata di molto Mara Carfagna con il 6,4 per cento dei voti.



Tagliata fuori dal parlamento la storica leader di +Europa Emma Bonino: ha ottenuto più voti di Carlo Calenda nel suo collegio uninominale di Roma, ma meno della candidata del centrodestra, Livia Mennuni. Inoltre, +Europa non ha raggiunto la soglia di sbarramento per un soffio, ecco perché non potrà contare neanche sui collegi plurinominali.


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Emma Bonino

A sinistra si registra l’esclusione di Pippo Civati, fondatore di Possibile era e candidato in Emilia Romagna, capolista nel secondo collegio plurinominale della Regione (Bologna). La sua colazione ha conquistato il 36% dei voti, contro il 37% del centrodestra, e l’alleanza Verdi-Sinistra ha ottenuto il 4,8% del totale. Un dato superiore alla media nazionale, ma non sufficiente per eleggere Civati, che era “uscito” dalla politica nel 2019.

Non ce la fa neanche Monica Cirinnà, candidata nel difficile colleggio di Fiumicino. Non è riuscita a superare Ester Mieli del centrodestra. Analogamente, Carlo Cottarelli (centrosinistra) è arrivato alle spalle di Daniela Santanché (centrodestra) nel collegio di Cremona.


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Monica Cirinnà

Resteranno fuori dal parlamento anche i vari Gianluigi Paragone di Italexit, l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris (Unione popolare) Simone Pillon, Mario Adinolfi e l’ex CasaPound Simone Di Stefano.

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