CronacaPolitica

“Merda”, il sospetto labiale di Giorgia Meloni rivolta a Conte durante il dibattito alla Camera

Fiducia alla Camera, il labiale di Meloni a Conte: cosa ha detto la premier rivolgendosi al leader del Movimento 5 Stelle

Circola da ore sul web un video che mostra un labiale di Giorgia Meloni rivolto a Giuseppe Conte. Si tratta di un video estrapolato dal dibattito alla Camera sulla fiducia avvenuto nella giornata di ieri, martedì 25 ottobre.

Fiducia alla Camera, il labiale di Meloni a Conte: cosa ha detto

Nel filmato che da ore fa il giro dei social, si vede Giuseppe Conte – leader del Movimento 5 Stelle – chiedere alla premier di non mentire agli italiani: “Al parlamento europeo voi non avete votato il Next Generation Eu. Astenersi in parlamento significa non far passare il Next Generation e il Pnrr. Se fosse stato per voi non lo avremmo avuto”. A quel punto la telecamera punta Meloni, che sembra pronunciare un insulto («che merda») rivolto proprio a Conte.

Avrebbe detto invece “che meriti”, riferendosi a una polemica con il leader M5s, accusato di essersi preso meriti non suoi nella vicenda dell’approvazione del Recovery Plan, anche se le immagini fanno pensare ad altro.



Meloni: dà del “tu” al deputato Soumahoro e sbaglia il nome

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le repliche alla Camera dei deputati per il voto di fiducia, ha dato del “tu” al deputato Soumahoro, sbagliando anche il nome. La premier si è scusata per l’inconveniente e ha ripreso la sua risposta al deputato.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata ‘richiamata all’ordine’ per aver dato del “tu” al deputato di Sinistra italiana e Verdi Aboubakar Soumahoro, oltre ad averne anche sbagliato il nome. Dopo la reazione dei banchi dell’opposizione, Meloni si è scusata ammettendo l’errore.

Cosa ha detto Giorgia Meloni

Rispondendo all’intervento del deputato Aboubakar Soumahoro, Giorgia Meloni ha detto queste precise parole: “Al collega ‘Suamoro’ mi sento di dire, tutti ci sentiamo scolari della storia, sai, altrimenti saremmo ignoranti del presente, senza futuro“, ha detto Meloni. Interrotta dalle proteste dei deputati dell’opposizione, ha poi capito che il problema era quel “sai“, un verbo pronunciato in seconda persona, e quindi una formula troppo colloquiale rispetto alla formula canonica “Onorevole deputato”, oltre al fatto di aver sbagliato il nome del deputato chiamandolo “Suamoro” invece che “Soumahoro”. “Chiedo scusa, errore mio, chiedo scusa, succede di sbagliare, basta chiedere scusa quando accade“, ha aggiunto Meloni.

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