AlmanaccoCronaca

Il 9 marzo 2020 Conte annunciò il lockdown in Italia: com’è cambiata la nostra vita

Primo anno dal lockdown in Italia. Era il 9 marzo del 2020 quando l'ex premier Giuseppe Conte annunciò il lockdown totale

Primo anno dal lockdown in Italia. Era il 9 marzo del 2020 quando l’ex premier Giuseppe Conte annunciò, con una conferenza stampa di sera, il lockdown totale nel nostro Paese per arginare la diffusione del Covid. Le misure entrarono in vigore dal 10 marzo 2020. I primi casi di Coronavirus scoperti in Italia risalgono al 30 gennaio 2020. Risultò positiva una coppia di turisti cinesi che venne ricoverata all’ospedale Spallanzani di Roma.

Meno di un mese dopo, il 21 febbraio del 2020,  un uomo di 38 anni, residente a Codogno risultò positivo al Coronavirus: si tratta di Mattia, conosciuto come il “Paziente 1” nel nostro Paese. Nello stesso giorno si è registrato anche il primo decesso: a perdere la vita fu Adriano Trevisan, 78enne di Vo’ Euganeo. Le prime zone rosse scattarono tra le regioni Lombardia e Veneto.

Marzo 2020 fu il mese in cui la situazione precipitò. Dal 4 marzo tutte le attività scolastiche in Italia sono state sospese. Il 7 marzo la Lombardia diventò “zona rossa” a causa dell’aumento dei contagi. Iniziò ad emergere la situazione drammatica a Bergamo. Il 9 marzo 2020 le misure di contenimento vennero estese in tutta Italia: fu il primo Paese al mondo ad entrare in lockdown, dopo la Cina naturalmente. Vediamo insieme quali furono le tappe principali del mese più buio di sempre.

Primo anno dal lockdown in Italia: l’annuncio di Conte era il 9 marzo 2020

“Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare le nostre abitudini. Ma purtroppo tempo non ce n’è: i numeri ci dicono che c’è una crescita importante dei contagi e delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate, ora. Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. E ci riusciremo solo se tutti collaboreremo”, dichiarò Conte. “Ho deciso di adottare misure ancora più stringenti per riuscire a contenere l’avanzata del Coronavirus. Sto per firmare un provvedimento: non ci sarà una zona rossa o una zona 1 o 2 ma solo un’Italia: ‘Italia zona protetta’. Su tutto il territorio andranno evitati gli spostamenti e saranno vietati gli assembramenti“.


Leggi anche: Tutta Italia in zona protetta, le misure che introdusse Conte


“La decisione oggi è di restare a casa, ognuno deve fare la propria parte. Da oggi valgono su tutta la penisola le misure che nei giorni scorsi abbiamo previste per la Lombardia e per altre 14 province. Ho sentito le opposizioni. Siamo tutte sulla stessa barca. È giusto che siano coinvolte”,  aveva sottolineato Conte.

“A questo punto non ha senso che proseguano le attività sportive, stop anche al campionato di calcio”, ha aggiunto Conte, annunciando anche la “sospensione delle attività didattiche” delle scuole “fino al 3 aprile”. Le nuove limitazioni, aveva precisato il premier, non comprendono invece lo stop ai trasporti pubblici.


PER APPROFONDIRE: Un anno di Covid, gli eventi principali del 2020: dai primi casi al vaccino


Il 17 marzo 2020: il decreto “Cura Italia”

Il “cura Italia”fu la prima misura di sostengo economico al paese in seguito all’emergenza sanitaria. Vale 25 miliardi di euro. Il decreto legge, entrato in vigore il 17 marzo, otterrà il via libera definitivo della Camera il 24 aprile. Tra le misure principali, vennero estese le maglie della cassaintegrazione in deroga per le imprese. Venne vietato il licenziamento per “giustificato motivo oggettivo”.

I lavoratori dipendenti possono chiedere il congedo parentale. Venne introdotto il bonus baby sitter. E 600 euro per il mese di marzo (saranno 800 ad aprile) per le partite Iva che dimostrino un danno economico rilevante in seguito al lockdown. A certe condizioni è possibile sospendere il pagamento delle rate del mutuo.

Il 18 marzo: uno dei giorni più bui di sempre

Una colonna di mezzi militari trasporta le bare di decine di vittime del coronavirus verso i cimiteri di altre città per la cremazione; l’immagine diventa simbolo della sofferenza di Bergamo, tra le più duramente colpite dal virus.


 


Il 22 marzo le misure del Governo divennero più stringenti: con un nuovo Dpcm, Palazzo Chigi sospese gran parte delle attività produttive e vieta ai cittadini di spostarsi in un “comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano”.

Solo due giorni prima erano stati chiusi i parchi e vietato lo sport se non nei pressi della propria abitazione. Il 24 marzo dopo  giorni di esitazione, il premier giapponese Shinzo Abe e il CIO annunciano il rinvio di un anno delle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Il 27 marzo, la preghiera di Papa Francesco per la fine della pandemia

In una piazza San Pietro vuota e sferzata da una pioggia battente, Papa Francesco prega per l’umanità e riflette sulla pandemia: “Da settimane sembra che sia scesa la sera”, dice. “Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi”.



Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio