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L’Assegno unico e universale 2022

L'Assegno unico e universale 2022: misura a sostegno dei nuclei con figli fino ai 21 anni

L’assegno unico universale 2022 sarà corrisposto dall’Inps ed avrà una portata innovativa. Innanzitutto, è definito ‘unico’ a causa della sua stessa finalità, ovvero poiché mira ad abbattere la burocrazia e le molteplici difficoltà delle famiglie italiane. Inoltre, è finalizzato al potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità. Anche l’aggettivo ‘universale’ è attribuito in modo non causale, in quanto, attraverso questa novità, sarà garantito sostegno a tutti i nuclei familiari, risiedenti in differenti fasce di Isee. Anzi, la misura è stata pensata per ricomprendere la più vasta platea di beneficiari, ossia tutte le categorie di lavoratori dipendenti, autonomi, collaboratori, pensionati, disoccupati e inoccupati. A seconda dell’Isee sarà poi corrisposto un differente importo (maggiormente elevato per nuclei con Isee basso).

Le novità dell’Assegno unico e universale 2022

La domanda per beneficiare dell’Assegno unico e universale è già stata presentata da oltre 110mila famiglie, secondo le stime fornite dall’Inps, in appena 48 ore. I numeri dei richiedenti saranno verosimilmente aumentati anche negli ultimi giorni, dopo che la piattaforma Inps ha aperto i battenti. La misura per chi ha figli a carico sostituisce, però,  bonus e detrazioni, ad esclusione di quello per gli asili nido. L’assegno viene erogato per figli a carico fino al 21esimo anno di età, escludendo limiti di età per i figli disabili. La prestazione sarà erogata già da marzo, comprendendo anche il conguaglio per i primi due mesi “scoperti”.

Presentazione della domanda per l’Assegno unico

L’Assegno unico e universale 2022 può essere già richiesto (il primo gennaio l’Inps ha aperto la piattaforma, dopo aver inserito nelle ultime settimane di dicembre anche un simulatore) da uno dei genitori, a prescindere dalla convivenza con il figlio. Alternativamente, la domanda potrà essere presentata anche attraverso il tutore del figlio, ovvero del genitore, nell’interesse esclusivo del tutelato.

Poi, al compimento della maggiore età, i figli potranno presentare domanda, sostituendo quella eventualmente già avanzata dai genitori, chiedendo la corresponsione della quota di assegno loro spettante. La validità della presentazione è annuale. I nuclei familiari che si affretteranno a farne richiesta entro febbraio riceveranno l’assegno già a marzo (i pagamenti saranno effettuati dal 15 al 21 marzo).

Requisiti per la richiesta

La misura è riconosciuta laddove al momento della presentazione della domanda, nonché per tutta la durata del suo beneficio, il richiedente sia in possesso congiuntamente dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno(art. 3 del D. Lgs. n. 230/2021), per ogni figlio minorenne a carico e per ciascun figlio maggiorenne a carico fino al compimento dei 21 anni di età. I figli maggiorenni, nello specifico, per potere beneficiare dell’assegno dovranno altresì essere in possesso di un ulteriore requisito:

  • Frequenza di un corso di formazione scolastica o professionale ovvero di un corso di laurea;
  • Svolgimento di un tirocinio ovvero di un’attività lavorativa e possesso di un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
  • Dichiarazione di Immediata Disponibilità (Did) resa presso uno dei canali riconducibili ai differenti Centri per l’Impiego (Cpi);
  • Svolgimento del servizio civile universale.

Agevolazioni eliminate con l’introduzione dell’Assegno unico e universale

A decorrere da marzo, tutte le altre misure di sostegno alla natalità previste saranno assorbite dall’Assegno unico e universale. Saranno ricomprese le seguenti misure:

Non sarà assorbito, invece, il Bonus asilo nido .

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