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Beppe Vessicchio rivela: “Amadeus in Rai aveva tante pressioni. Se mi chiama a Nove lo seguo”

Beppe Vessicchio rivela: “Amadeus in Rai aveva tante pressioni. Se mi chiama a Nove lo seguo”. Il noto direttore d’orchestra Beppe Vessicchio, conferma che Amadeus in Rai era sottoposto a numerose pressioni e si dice disponibile a seguire il conduttore sul Nove qualora gli arrivasse un’offerta. Andiamo a scoprire nel dettaglio le sue parole.

Beppe Vessicchio rivela: “Amadeus in Rai aveva tante pressioni”

Intervistato dal Corriere della Sera, il maestro si dice disponibile a seguire Amadeus sul Nove: “Io dico sempre sì perché è una persona che stimo. Poi naturalmente dipende dai contenuti. Adesso ho i miei obiettivi sul mondo della musica in generale, sul rapporto tra musica e biologia, sull’effetto Mozart nel vino, nella grappa o nel latte e ne sono felice. Vediamo”.

Vessicchio ha un’idea precisa del perché il presentatore ha deciso di passare a Discovery:

“La Rai è diventato il luogo in cui il governo interno è sottoposto a tante pressioni, l’artista ha un’identità e una sua sensibilità. Non so che cosa possa fare un uomo che era la Rai con format ben identificati. Li porterà con sé o ne creerà di nuovi? Sarà interessante capirlo.

La difficoltà nel lavorare in Rai è il potere che puoi avere in una struttura così complessa. Amadeus alla Nove chiederà garanzie di autonomie, seguendo la scia di chi ha lasciato la Rai per una rete diversa. Avere questa liberà in Rai è complicato perché le strutture che la governano sono potenti: direttori di rete, vicedirettori, responsabili di palinsesto, i capistruttura appartengono a una rete già consolidata che tenderà a tirare la corda dalla propria parte.

Amadeus ha fatto bene negli ultimi anni perché aveva capito che doveva accentrare su di sé tutto prendendosi la responsabilità di qualunque cosa”.

Il commento sui Festival

Vessicchio, poi, commenta i cinque Festival di Sanremo condotti con successo da Amadeus:

Amadeus ha dato prova delle sue capacità quando ha preso in mano il Festival di Sanremo, ricordiamo che durante il Covid lo ha fatto senza pubblico all’Ariston. Ha mostrato una capacità di gestione del fenomeno festival senza procedenti. Non si è mai ripetuto, ha avuto il coraggio di seguire una sua direzione. Mi sembrava troppo sbilanciato sulla musica attuale e meno attento alla tradizione ma credo che abbia smentito anche le mie osservazioni tra la serata delle cover il venerdì e il rilancio da parte dei giovani”.

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