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Il 30 settembre 1950 nasce Renato Zero, uno dei grandi cantautori italiani

Percorriamo alcuni tratti biografici di Renato Zero, considerato uno dei cantautori italiani più popolari e di maggior successo

Renato Zero, pseudonimo di Renato Fiacchini è un cantautore, showman, ballerino e produttore discografico italiano. Considerato un vero e proprio cantautore e chansonnier dalle grandi capacità istrioniche, provocatorie e trascinatore, nel corso della sua lunga carriera ha pubblicato 44 album, di cui 31 in studio, 8 live e 5 raccolte ufficiali.

30 settembre 1950: nasce Renato Zero, cantautore italiano

Nato il 30 settembre 1950 dall’unione tra Domenico Fiacchini (1917–1980), poliziotto, e Ada Pica (1922–2001), infermiera, Renato Fiacchini trascorre l’infanzia in Via Ripetta e l’adolescenza nel quartiere della Montagnola a Roma.

L’evento più rilevante del primo periodo della sua vita, da lui spesso ricordato, fu la malattia che lo colpì appena nato, una forma di anemia emolitica neonatale, che fu curata con una trasfusione completa del sangue.

Inizi

Tra gli artisti premiati ci sono Maurizio Arena, Alberto Lupo, Isabella Biagini, Paolo Carlini, personaggi del cinema come Amedeo Nazzari e della musica come Domenico Modugno e Nilla Pizzi. Un gruppo di giovani, tra cui Loredana Bertè, si esibisce ballando su una pedana circolare, posta ai piedi del palco.

Il cantautore si esibisce per la prima volta qui cantando coi The Spaectres Groups. Partecipa con gli amici del Beat Raduno al film di Fernando Di Leo Brucia ragazzo, brucia.


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«Sei uno Zero»

Giovanissimo, inizia a travestirsi e a esibirsi in piccoli locali romani, assumendo, come sfida verso i denigratori («Sei uno zero», è la frase che si sente ripetere più spesso), proprio il suo pseudonimo. A 14 anni ottiene il suo primo contratto, al Ciak di Roma, per 500 lire al giorno. Viene notato da Don Lurio, in una delle tante serate trascorse al Piper, noto locale notturno di Roma. Da qui ha origine la scrittura per il gruppo di ballo, chiamato i Collettoni, che fa da supporto a una giovanissima Rita Pavone nel suo show serale.

Stando a quanto riporta “Wikipedia”, partecipa anche ad alcuni caroselli per una nota marca di gelato. È proprio in quegli anni che nasce l’amicizia con Loredana Bertè e Mia Martini, trio che spesso gira la penisola in cerca di scritture.

Proprio con Loredana fa parte del gruppo di ballo sopra citato I Collettoni. Il primo 45 giri, Non basta, sai/In mezzo ai guai, viene pubblicato nel 1967. Prodotto da Gianni Boncompagni, anche autore del testo con le musiche di Jimmy Fontana, vende soltanto venti copie (verrà poi inserito come omaggio nel documentario La notte di Icaro, circa vent’anni dopo).


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Interpreta la parte del venditore di felicità nella versione discografica e cinematografica del musical Orfeo 9 di Tito Schipa Jr.. Lavora come comparsa in alcuni film di Federico Fellini (Satyricon e Casanova) e fa parte del cast della versione italiana del musical Hair, insieme, tra gli altri, a Loredana Bertè e Teo Teocoli.

Anni Settanta

Nei primi anni Settanta, con l’avvento del glam-rock, caratterizzato da cipria, lustrini e paillettes, i tempi sono maturi perché Renato Zero possa proporre il suo personaggio, provocatorio ed alternativo. Zero racconta questa figura in brani come Mi vendo (serio e volutamente sfrontato grido di un prostituto felice) e, in genere, l’intero album Zerofobia, da Morire qui a La trappola, da L’ambulanza al brano-emblema della filosofia zeriana, Il cielo.

Nel disco, è presente anche una cover in lingua italiana, di Dreamer dei Supertramp, qui divenuta Sgualdrina.


 


I grandi successi

Al periodo successivo (Zerolandia, la terra promessa dell’amore e dell’amicizia, senza distinzioni sessuali) si ascrivono pezzi come Triangolo, Fermo posta e la fin troppo esplicita Sbattiamoci, che si fondono e si completano con accorati messaggi anti-aborto, già presenti nei primi album (Sogni nel buio), nonché anti-droga (La tua idea, interamente scritta da Renato Zero, parole e musica, Non passerà, Uomo no e L’altra bianca) e contro il sesso troppo facile (Sesso o esse).

Nel 1981, ai suoi fan l’artista dedica il brano I figli della topa, inserito all’interno di Artide Antartide e tenendo fede a ciò che aveva scritto nel brano, l’anno successivo, organizzò le Sorciadi presso lo Stadio Eucalipti nei pressi di Viale Marconi a Roma, partecipando di persona alla premiazione dei vincitori, con grande entusiasmo da parte dei giovani fans.

Nelle composizioni più recenti dell’artista, e ad esempio nell’album Il dono si alternano temi sociali (Stai bene lì, Radio o non radio, Dal mare) e spirituali-esistenziali (Immi ruah, La vita è un dono).


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Sessant’anni di carriera

La lunga carriera artistica di Renato Zero conta oltre 30 album in studio, conosce anni d’oro (i primi anni Ottanta) come periodi di crisi (fino al 1990). Per celebrare i suoi 60 anni, alla fine del mese di settembre del Duemiladieci inizia il tour Sei Zero, una serie di otto concerti in undici giorni.


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Vita privata

Sono veramente molto pochi gli amori di Renato Zero usciti alla ribalta perché il cantautore ha sempre tenuto moltissimo alla sua riservatezza.

Il cantante de Il triangolo è stato sposato con Lucy Morante. I due si sono conosciuti negli anni Settanta, quando lui cantava nei locali e lei vendeva i suoi dischi fuori con un baldacchino. La musica con il tempo li ha uniti ed ha fatto nascere il loro amore, che seppur finito, li tiene ancora uniti.

Dopo la fine del matrimonio Lucy è diventata la manager di Renato, nonché la sua accompagnatrice principale agli eventi. L’ex moglie è stata sempre una compagna e agente silenziosa, presente dove e quando serviva, non cercando ma notorietà.


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Renato Zero e Lucy Morante.

Nel 2003 ha adottato un figlio, Roberto Anselmo Fiacchini, che gli ha donato due nipotine, Ada e Virginia. Renato Zero è stato anche fidanzato con Enrica Bonaccorti, l’altra grande donna della sua vita.

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