Curiosità

Coronavirus, città deserte, balconi pieni: flash mob in tutta Italia con l’Inno di Mameli

L’Italia vuole uscire presto dall’emergenza coronavirus e gli italiani, costretti in casa dai decreti del governo, non rinunciano a far sentire la loro voce di speranza. L’invito al flash mob lanciato sui social ha avuto il suo effetto. Da Nord a Sud, isole comprese, tanti gli italiani che hanno aderito al flash mob. Un evento partito dal basso, sostenuto anche da politici, associazioni, amministratori.

Coronavirus, flash mob sui balconi in tutta Italia con l’Inno di Mameli

In tantissime città d’Italia, alle ore 18 (qualcuna più tardi), i cittadini hanno cantato dai balconi l’inno d’Italia, altri hanno sventolato il tricolore, i più timidi sono rimasti ad guardare ma in tanti hanno scelto di affacciarsi al balcone per sostenere l’iniziativa. “Oggi affacciatevi alla finestra, uscite sul balcone, fermatevi e salutate i vostri vicini”, era l’invito.

Coronavirus, flash mob a Roma

A Roma anche la sindaca Virginia Raggi ha apertamente sostenuto l’iniziativa. “Se volete cantate, fate un cenno con le mani, sventolate un fazzoletto bianco. Facciamoci coraggio tutti insieme per superare questo momento”, è stato l’appello della Raggi. “Dobbiamo restare in casa per bloccare il contagio del coronavirus. In questi momenti difficili possiamo riscoprire il senso di comunità, capire che facciamo parte di un gruppo”.




Il flash bob musicale, che prevede un appuntamento fisso, tutti i giorni alle 18, ha proposto oggi l’Inno d’Italia. Domani, 14 marzo, invece è in programma “Azzurro”, mentre domenica 15 marzo che si canti “Il cielo è sempre più blu”.

Coronavirus, flash mob a Napoli

A Napoli tricolori, coperchi delle pentole e musica. Napoli, alle 18, è mille suoni, la gente si affaccia a finestre e balconi per fare rumore contro la paura del contagio. Si canta, c’è chi intona l’inno di Mameli e chi punta sul repertorio napoletano.



La musica rimbalza di balcone in balcone, in diverse zone della città, a partire dai Quartieri spagnoli: da Pino Daniele con «Napul’è» di Pino Daniele ad Andrea Sannino con «Abbracciame» e «I ragazzi della Curva B» di Nino D’Angelo. Ma il repertorio è vasto, attraversa tutta la musica partenopea.



A Fuorigrotta, ma anche in altri quartieri del capoluogo campano, l’appello circolato ieri su FB è stato raccolto dai cittadini a suon di sirene, tamburelli e stoviglie, le cosiddette «caccavelle», prese a colpi per far rumore, per un breve momento di condivisione e vicinanza nei giorni di isolamento. Telefonini, tablet, schermi dei computer e casse audio sono stati rivolti verso la strada: insieme si ascolta la musica e si canta.

Coronavirus, flash mob a Milano

Tra le prime a riecheggiare a Milano è la proposta della street band Fanfaroma: aprire le finestre alle 18 , «uscire in balcone e suoniamo insieme anche se lontani… Rallegriamo la città». E così è stato. Al momento sono già quasi diecimila le persone che hanno aderito all’iniziativa sulla pagina Facebook della band.

Coronavirus, flash mob a Firenze

A Firenze anche alcuni musicisti fiorentini si sono mobilitati per il flash mob sonoro “Concerti alla finestra”, nato sui social e in programma sempre oggi dalle 18 in varie città italiane con musica e canti affacciati da finestre e balconi per rimanere uniti contro l’emergenza Coronavirus. Annuncia la sua adesione la Scuola di musica di Fiesole che invita a fare video e foto da condividere poi sui social network.



Due docenti della Scuola, che sono anche musicisti del Maggio fiorentino, improvviseranno un concerto dal loro balcone.

Coronavirus, flash mob a Cagliari

Anche gli artisti di Cagliari hanno aderito flash mob sonoro, «Ovunque tu sia», per far sentire la propria voce nell’emergenza coronavirus. L’appuntamento era per le 18: c’è chi ha portato la propria viola sul balcone, chi ha cantato e chi ha intonato qualche strofa in sardo accompagnandosi con la fisarmonica. Anche Nicola Macciò, leader degli storici Joe Perrino and the Mellowtones, band cagliaritana che incideva dischi per la stessa casa discografica dei Litfiba, ha tenuto suo «concerto» nel centrale Corso Vittorio Emanuele con la canzone «Lu carcere», ammiccando sportivamente alla necessità di dover rimanere in casa per sconfiggere il Covid19.

Altro concerto in via dei Giudicati: Marco Antonio Pia si è esibito dal balcone con la sua fisarmonica. Prima ha improvvisato in sardo una canzone proprio sul coronavirus e la vita, a casa, dopo il decreto anti Covid19. E poi ha intonato un’Ave Maria in sardo. Poco distante l’altro concerto con la viola. E il pubblico? spettatori vicini di casa sistemati nei balconi accanto e in quelli dei palazzi di fronte.


Coronavirus, flash mob a Salerno


Coronavirus, flash mob a Genova


Coronavirus, flash mob ad Ancona


Coronavirus, flash mob a Verona


Coronavirus, flash mob a Lecce


Coronavirus, flash mob a Catania


Coronavirus, flash mob a Taranto


Coronavirus, flash mob ad Agrigento


Coronavirus, flash mob a Torino


Coronavirus, flash mob a Siena


 

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