Almanacco

Il 24 giugno nasce Edoardo Vianello, uno dei maggiori esponenti della “scuola romana” di cantautori

Assieme a Nico Fidenco, Gianni Meccia e Jimmy Fontana, Edoardo Vianello può considerarsi esponente di una "Scuola romana" dei cantautori

Assieme a Nico Fidenco, Gianni Meccia e Jimmy Fontana, Edoardo Vianello può considerarsi esponente di una “Scuola romana” dei cantautori, che faceva capo alla RCA di Vincenzo Micocci e si contrappone alla Scuola genovese per un genere più spiritoso e disimpegnato, che si presta maggiormente alla fruizione estiva e al ballo. È uno tra gli artisti italiani che hanno venduto il maggior numero di dischi con 60 milioni di copie.

Edoardo Vianello, cantautore e attore italiano

Figlio del poeta futurista veneto Alberto Vianello e cugino dell’attore Raimondo Vianello, nato il 24 giugno del 1938 nel quartiere romano di San Giovanni, da bambino inizia a suonare una fisarmonica, che il padre aveva regalato a sua sorella, provando ad inventare nuovi motivi.

Gli inizi

Studente di ragioneria, suona la chitarra in alcune orchestre, esibendosi come musicista in qualche locale della sua città; il debutto come cantante avviene però il 22 aprile 1956, quando Edoardo Vianello si presenta in pubblico, in occasione di uno spettacolo allestito dagli alunni dell’Istituto di ragioneria Leonardo da Vinci (dove lo stesso Vianello studiava), al Teatro Olimpico di Roma, che all’epoca si chiamava Teatro Flaminio, facendo il verso al leggendario gruppo gospel statunitense Golden Gate Quartet: Edoardo si esibisce, insieme ad un quartetto di finti “negretti”, interpretando il brano Jerico e una canzone dell’ancora poco conosciuto Domenico Modugno, Musetto, presentata da Gianni Marzocchi al Festival di Sanremo dello stesso anno e resa celebre poi dal Quartetto Cetra.


Edoardo-Vianello


Il vero debutto professionale avviene però nel 1959 come attore e cantante, nella compagnia di Lina Volonghi, Alberto Lionello e Lauretta Masiero (il capocomico è Lucio Ardenzi), in due lavori teatrali intitolati Mare e Whisky (di Guido Rocca) e Il Lieto Fine (di Luciano Salce), con musiche di Piero Umiliani ed Ennio Morricone. Incontra Teddy Reno, che gli fa conoscere un suo amico, il paroliere Carlo Rossi (nessun legame con il Carlo Alberto Rossi di E se domani): costui scrive testi allegri e spensierati, sta cercando un musicista per trarne delle canzoni, e Vianello si dimostra subito interessato. In breve i due compongono alcuni brani che Vianello comincia a far girare: in una delle sue serate viene notato da un funzionario della RCA, e in breve ottiene un contratto che gli consente di pubblicare nello stesso anno il suo primo 45 giri, Ma guardatela.

L’ascesa

Segue pochi mesi dopo Umilmente ti chiedo perdono, scritta con l’attore Gianni Musy e Siamo due esquimesi, ispirata al film Ombre bianche: quest’ultima è la prima canzone in cui si fa accompagnare dai Flippers, che oltre ad essere uno dei due suoi complessi di accompagnamento (l’altro sono i Discoboli) incideranno anche alcuni 45 giri per conto proprio. Successivamente partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo 1961 con Che freddo!, incisa anche da Mina, Sergio Bruni, Claudio Villa e Sergio Endrigo. La canzone non riscuote un grande successo, ma gli permette comunque di farsi apprezzare dal grande pubblico.


Edoardo-Vianello


La prima partecipazione televisiva importante è Studio Uno, il celebre show con Mina, Don Lurio e le Gemelle Kessler, dove il 4 novembre 1961 lancia quello che sarà il suo primo grande successo Il capello.

Il brano lo rende noto al grande pubblico come cantautore scanzonato, caratteristica che lo contraddistinguerà sempre nell’arco della lunga carriera: nella memoria collettiva i suoi successi sono parte integrante della colonna sonora delle estati spensierate degli anni Sessanta. L’arrangiamento de il Capello è del premio Oscar Luis Enriquez Bacalov, mentre per i successivi 5 anni le orchestrazioni dei suoi dischi saranno curate da Ennio Morricone (due premi Oscar), che con i suoi geniali arrangiamenti darà un valore aggiunto ai suoi brani.

Il grande successo

Nell’estate del 1962 Pinne fucile ed occhiali e Guarda come dondolo, che saranno poi inserite nella colonna sonora del film Il sorpasso di Dino Risi, ne segnano l’affermazione definitiva, sia come compositore che come cantante.


Edoardo-Vianello


Nel 1963 scrive per Rita Pavone La partita di pallone, che sarà la canzone che la porterà al successo, e Sul cocuzzolo della montagna e nell’estate del 1963 ottiene altri due grandi successi discografici personali con Abbronzatissima e I Watussi.

Nel 1964 il singolo O mio signore, scritta assieme a Mogol, arriva in prima posizione e per due mesi comanda la classifica delle vendite. Nello stesso anno pubblica in estate Hully gully in 10 e Tremarella. Nel 1965 musica il primo testo scritto da Franco Califano Da molto lontano. Vianello considererà questa canzone sempre la sua migliore composizione. Nello stesso anno pubblica il suo disco per l’estate: Il peperone.

Sanremo 1966

Partecipa al Festival di Sanremo 1966 con il brano Parlami di te, in coppia con Françoise Hardy, conquistando la finale. Lo stesso anno la Hardy lancia in Francia una canzone di Vianello Il est des choses, che diventerà un grande successo, riproposta poi in Italia da Tony Renis con il titolo di Ci sono cose più grandi. Durante l’estate di quell’anno è vittima di un gravissimo incidente stradale sull’Autostrada del Sole, che lo terrà lontano dalle scene per più di un anno.


edoardo-vianello


Fonda con Franco Califano la casa discografica Apollo Records nel 1969, con la quale incideranno Amedeo Minghi, Renato Zero, Wilma Goich, lo stesso Califano e i Ricchi e Poveri.

Gli anni ’70

Lancia, con la sua etichetta, i Ricchi e Poveri, nel 1970 presentandoli al Festival di Sanremo con La prima cosa bella e l’anno seguente con Che sarà.


edoardo-vianello


Nel 1971 crea il duo I Vianella, insieme alla moglie Wilma Goich, che si imporrà a Un disco per l’estate del 1972 con il brano Semo gente de borgata e a quello dell’anno successivo con Fijo mio, scritta da Franco Califano e Amedeo Minghi. I Vianella partecipano a Canzonissima ’73 di RAI1, vincendo tutte le puntate e arrivando terzi alla finalissima.

Anni ’80

Tre anni più tardi, nel 1981, il duo si scioglie anche in concomitanza con la rivalutazione da parte del pubblico e della critica delle canzoni degli anni Sessanta, tant’è che Vianello può riprendere la sua carriera di solista. Lo storico duo si ricostituirà nel 2014 registrando un CD dal titolo “C’eravamo tanto amati….”.

Nel 1982 partecipa al film Sapore di Mare di Carlo Vanzina, nel quale interpreta se stesso, e ben 7 sue canzoni fanno parte della colonna sonora.


edoardo-vianello


Interpreta la canzone Li immortacci nel 1996, contenuta nell’album Eat the Phikis di Elio e le Storie Tese, insieme a Giorgia; il brano cita un frammento musicale del suo più grande successo I Watussi. Nello stesso anno festeggia i suoi quarant’anni di carriera nel quartiere popolare di Tor Pignattara di Roma, con un grande concerto intitolato Festa de borgata.

Anni 2000

Nel 2003 il cantante Brusco lancia una versione rap di Abbronzatissima, che primeggerà per diverse settimane nelle classifiche. Partecipa al reality di RAI1 Il Ristorante nel 2005, che si concluderà con il lancio di una torta in faccia lanciata ad Antonella Clerici dalla futura terza moglie Elfrida Ismolli, che sposerà nel 2006.


edoardo-vianello


Celebra i cinquant’anni di carriera nel 2006 con due concerti al Parco della Musica di Roma, il primo in aprile alla Sala Sanipoli e il successivo in luglio alla Cavea, dai quali trae il materiale per realizzare un DVD dal titolo 50 primavere per una lunga estate.

Nel 2008 registra un CD dal titolo Replay, nel quale ripropone, alla sua maniera, tutti i successi che negli anni Sessanta facevano concorrenza al suo repertorio, e che spesso attribuivano a lui (Sei diventata nera, Stessa spiaggia stesso mare, Il pullover, Con te sulla spiaggia, luglio ecc.).

Anni Duemiladieci

Il 21 aprile 2013, in collaborazione con il Comune di Roma, organizza un grande omaggio pubblico al suo amico e collaboratore Franco Califano, morto 20 giorni prima, con il concerto Non escludo il ritorno svoltosi in piazza del Popolo a Roma, al quale partecipano grandissimi ospiti, tra cui Minghi, Peppino di Capri, Raf, Zampaglione, Fiorello, Bonolis, Fiorini, Fred Bongusto, Mariella Nava, Anna Tatangelo, Renato Zero, Max Tortora, Gianluca Grignani, Simone Cristicchi, Luisa Corna, presentato da Fabrizio Frizzi. Saranno presenti oltre 40.000 persone.


edoardo-vianello


Nel 2016 festeggia i sessant’anni di carriera alla Terrazza Caffarelli in Campidoglio con un concerto. Nel 2017 è protagonista, insieme a Panatta, Lippi e Buzzanca, programma di RAI2 Non è mai troppo tardi, girato in Giappone. Nell’estate dello stesso anno pubblica con il gruppo napoletano dei Quisisona la canzone Vecchio Twist.

Vita privata

Nel 1967 sposa la cantante Wilma Goich, con la quale il 20 luglio 1970 ha avuto la prima figlia Susanna. Si separa dalla moglie nel 1978 e tre anni più tardi si scioglie anche il loro sodalizio discografico. Susanna Vianello (deceduta a Roma causa di un tumore il 7 aprile 2020) diventerà speaker radiofonica e lavorerà per Radio Italia Anni 60.

Vianello sposa Vania Muccioli nel 1991 dalla quale avrà il secondo figlio Alessandro Alberto. I due si separeranno nel 1998. Vania Muccioli è stata protagonista di una causa legale terminata a metà febbraio 2020, il cantante è stato, infatti, condannato a pagare 50.000 euro di provvisionale, per non aver provveduto agli alimenti alla ex moglie e al figlio che ha avuto con la stessa.


elfrida-ismolli
Elfrida Ismolli, terza moglie di Edoardo Vianello.

Originaria dell’Albania, Elfrida Ismolli è nata nel 1975 ed è la terza moglie di Edoardo Vianello. i due, infatti, si sono uniti nel sacro vincolo del matrimonio nel 2006.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio